Oggi la Giunta targata Toti dice sì all'Amministratore Unico e no ad un posto nel Consiglio di Amministrazione dell'azienda. Pare che gli esponenti di centrodestra abbiano preso questa decisione per non partecipare alla lottizzazione politica di ACAM. Noi speriamo che questa sia solo una buona intenzione dettata dall'ingenuità di chi governa questa Regione e che non nasconda interessi o altre contropartite in gioco, ma comunque sia dobbiamo constatare che questa scelta di non entrare in Consiglio di Maggioranza rischia di lasciare ACAM in mano ai soliti noti che la dirigono, con risultati pessimi, ormai da anni! Dal momento che la Regione è il secondo azionista dopo il Comune della Spezia di ACAM, detenendo grazie a FILSE il 14% della multi utility spezzina, noi inviteremmo invece il centrodestra a sedere nel CdA. In questo modo non si lascerebbe un'azienda così importante sotto il totale controllo della parte politica che l'ha portata, nel corso degli anni, sull'orlo del dissesto e fornirebbe alla Regione ed ai cittadini un controllo in più sull'operato della dirigenza. A nostro avviso è indispensabile fare luce sulle molte ombre del passato e cosa ancor più importante avviare una politica aziendale chiara che permetta ad ACAM di uscire dalle enormi difficoltà economiche attuali, attraverso lo sfruttamento delle proprie potenzialità uscendo dalla logica perversa che vede i cittadini pagare per i debiti di una gestione che nel tempo si è dimostrata inadeguata. (30 luglio)