In tre convegni nel 2013 il Comitato portò i tre massimi esperti nazionali (Enzo Favoino, Rossano Ercolini, Attilio Tornavacca) e uno internazionale (Paul Connet). Suggerirono alcuni accorgimenti: la raccolta per essere economicamente efficiente (quindi meno Tari) doveva partire con un minimo di diecimila utenze; nelle zone limitrofe all'area del "porta a porta" dovevano sparire i bidoni; si dovevano coinvolgere i cittadini; i mezzi dovevano essere adeguati (a partire dai contenitori per l'utenza) e gli orari dovevano essere concordati; andavano attivati rigidi controlli e, dopo un periodo di sperimentazione, applicate sanzioni.
Proponemmo al sindaco, che avevamo applaudito per la scelta di seguire il modello Capannori, di attivare un osservatorio sui rifiuti per coinvolgere consulte, comitati, associazioni di settore nella gestione del processo e costringere Acam a misurarsi con l'utenza. Proposta bocciata. Si è delegato ad Acam tempi e metodi. Se si fossero attivate subito diecimila utenze nel 2014, avremmo ottenuto un corposo corrispettivo Conai. Purtroppo continua a essere una voce oscura nella bolletta Acam per Sarzana. Si è limitato il servizio al commercio con un prevedibile risultato disastroso. I bidoncini dei commercianti, se non lucchettati dagli stessi, vengono riempiti con rifiuti indifferenziati da cittadini incivili. Non sono stati introdotti correttivi per venire incontro ai commercianti. Gli esercenti hanno continuato a scaricare nei cassoni nelle adiacenze del centro storico sacchi di rifiuti indifferenziati. Al mercato del giovedì viene recuperato solo il cartone, il resto va nell'indifferenziato (a dispetto della consegna dei sacchetti della Consulta del Centro storico). Proposta: fare il punto con cittadini, commercianti ed esperti su cosa non ha funzionato prima di estendere il servizio a tutto il centro cittadino".