La presentazione del libro "Podemos. La sinistra spagnola oltre la sinistra" è stata l'occasione per un confronto sui problemi della sinistra non solo spagnola ma anche italiana ed europea.
L'autore, Matteo Pucciarelli, ha spiegato le ragioni del successo di questa forza politica nata nel gennaio 2014: "Podemos ha un programma di sinistra radicale, che vuole affrontare il problema delle diseguaglianze, ma la sua vera innovazione sta nel metodo: il potere al popolo, il programma e i candidati scelti con le primarie nel web". "Al centro dell'iniziativa di Podemos -ha proseguito Pucciarelli- c'è la gente, contro la casta politica e i poteri finanziari; c'è l'idea del basso contro l'alto, del 99% contro l'1%: Podemos dice che non è né di destra né di sinistra perché la parola sinistra significa il vecchio, la classe politica che ha fallito, sia quella della sinistra riformista che quella della sinistra radicale. Non conta se si parla di sinistra, conta se si fa la sinistra". In Italia, ha affermato Pucciarelli dopo il dibattito, "non c'è nulla che neanche lontanamente sia accomunabile all'esperienza di Podemos e nemmeno a quella greca di Syriza, e la responsabilità è tutta dei gruppi dirigenti della sinistra". Le conclusioni sono state affidate a Giorgio Pagano, presidente di Mediterraneo: "Renzi ha spostato il Pd su posizioni centriste, la sinistra radicale è ferma al partitismo più stantio, ormai la sinistra è solo nella società, ma è molto frammentata: serve una nuova forza politica collegata alla società, radicale nei contenuti, che abbia come obbiettivo non l'unità della sinistra ma l'unità popolare, di tutte le forze che soffrono per le politiche di austerity". Una forza, ha proseguito Pagano, "che non si accontenti della testimonianza ma che voglia governare e conquistare la maggioranza: senza questa forza popolare e sociale la crisi della democrazia rappresentativa si aggraverà, e crescerà l'astensionismo alle elezioni".