"Anche Coldiretti – sottolinea Andrea Spagnoli, vicepresidente e rappresentante Coldiretti in seno al Canale Lunense - considera il Consorzio non sono solo al servizio dell'agricoltura, perché le infrastrutture realizzate dai Consorzi hanno una valenza per tutta la collettività".
La nuova legge sui consorzi di bonifica potrebbe infatti avere anche buoni sviluppi per l' occupazione nel settore agricolo, legando manutenzione del territorio, presidio e supporto alle imprese agricole.
"Se andasse in porto la legge - spiega Spagnoli - con l'istituzione di Consorzi a livello di territori provinciali (SP, GE, IM SV) si potrebbero aprire delle opportunità per dare un supporto concreto per l'occupazione, sia in forma diretta che indiretta, con il recupero di terreni, bonificandoli o mettendoli in sicurezza creando anche il meccanismo virtuoso del presidio del territorio".
Maggiore terreno disponibile per un'agricoltura di qualità, da un lato, ma anche maggiori introiti per il Consorzio che potrebbero essere dirottati, in parte, a favore proprio degli agricoltori stessi.
"Esiste una legge nazionale del 2002 – concludono Morachioli e Spagnoli - sulla base della quale i Consorzi possono incaricare, per lavori di manutenzione, direttamente le aziende agricole che così potrebbero avere dei redditi supplementari (sino a € 50.000 in forma singola, sino a € 300.000 in forma cooperativa). Pensiamo, ad esempio, alle aziende olivicole che hanno subito un'annata disastrosa per il raccolto e in questo modo potrebbero integrare le entrate con lavori extra di manutenzione del territorio. Il Consorzio potrebbe quindi indirizzare al meglio le ulteriori risorse derivanti dalla nuova legge".