"Sono inaccettabili e inspiegabili le posizioni espresse dal dott. Bucchioni circa il presente e il futuro di Fincantieri, non solo perché rilasciate alla luce dei primi decreti della legge 183/14 (cosiddetto JOBS ACT), che consentirà alle aziende la libertà di licenziare, demansionare e controllare i lavoratori,ma soprattutto per l'auto-assoluzione che pone in essere rispetto a quella parte di mondo imprenditoriale che ha scelto di delocalizzare le proprie aziende per mantenere alti i profitti, a discapito del salario e dei diritti dei lavoratori e dei posti di lavoro in Italia.
Inoltre, le moderne soluzioni industriali, a cui fa riferimento Bucchioni, oggetto di proposta di Fincantieri in sede di integrativo, sono :
"contributo" dei lavoratori all'Azienda, lavorando mezz'ora in più gratis o concessione delle proprie 104 ore di permessi annui, la completa deregolamentazione degli orari di lavoro, la de-responsabilizzazione dell'Azienda verso gli Appalti, la precarizzazione del lavoro, attraverso l'utilizzo di lavoratori interinali, l'introduzione di un microchip nel vestiario dei lavoratori per poter controllare costantemente la loro posizione, la delocalizzazione della costruzione dello scafo, ritenuta attività a basso valore aggiunto, lo scorporo di pezzi importanti della produzione ed infine la creazione di un nuovo assetto societario.
E' stato infatti spiegato ai sindacati che la Fincantieri del futuro sarà una Holding di dirigenti che controllerà diverse società partecipate, alle quali verrà affidata a ciascuna una parte della produzione, tutto ciò ribadendo inoltre l'assioma per cui Fincantieri è ormai un'azienda multinazionale, quotata in borsa.
Nella Fincantieri del futuro verrà pertanto meno il ruolo "classico" del cantiere, in grado di costruire un'imbarcazione completa, partendo dal taglio della lamiera, arrivando all'inaugurazione della nave.
Ogni lavoratore verrà invece inserito in una delle varie società ed il suo posto di lavoro non sarà più legato al cantiere di origine, ma potrà essere utilizzato in qualsiasi cantiere in Italia e nel Mondo, rendendo magari inutile la presenza di 8 cantieri nel nostro Paese.
Se questa è la linea di modernità a cui fa riferimento Confindustria, siamo ben lieti che la nostra organizzazione sia un ostacolo a tutto ciò e, insieme alla CGIL, chiamiamo ad esprimersi e intervenire le Istituzioni, in quanto, tra la ristrutturazione del gruppo FINMECCANICA e quella del gruppo FINCANTIERI, La Spezia e la Liguria rischiano di perdere pezzi fondamentali di presidio industriale e conseguenti posti di lavoro.