Noi crediamo che la Salute delle Persone, del Territorio e dell'Ambiente, sia un tema di primaria importanza. Senza la salute ogni cosa perde di valore: gli hobby, le passioni, la carriera professionale, il denaro.
Saliceti è un impianto che è stato costruito a neppure 90 metri dall'abitato. Le sue emissioni odorigene, insopportabili, molestano (come del resto la gran quantità di insetti che proliferano) i cittadini e li costringono a vivere tappati in casa, minacciando di fatto la loro salute e la loro qualità della vita.
Saliceti, così com'è oggi, è uno stabilimento che non mette a rischio solo la salute di chi sta fuori ma anche degli operatori che lavorano al suo interno. Un piccolo esempio di quanto insalubre sia questo ambiente lavorativo lo da il fatto che manchi, ad oggi, un adeguato impianto di aspirazione delle polveri.
Gli operai sono, di fatto costretti, per vivere, a respirare un'aria malsana che non può far altro che nuocere alla loro salute.
A tal proposito dobbiamo rammaricarci anche dello scarso riguardo delle autorità nei confronti dei cittadini sottolineando:
- i gravi ritardi della Provincia che non fa rispettare prescrizioni previste già dal 2005 e ribadite nell'autorizzazione del 2009 che avrebbero evitato molti anni di disagi ai residenti;
- il fatto che ACAM impugna al TAR le recenti diffide della Provincia citando (e interpretando probabilmente a sproposito) parti di una Delibera della Regione Lombardia omettendo quelle che tutelano la salute dei cittadini;
- la relazione dell'ASL che a proposito delle emissioni odorigene sottolinea una imbarazzante incertezza sulle cause e sui rimedi: "verosimilmente gli odori "verrebbero" dai camion, gli interventi sul filtro "dovrebbero" contenere gli odori"
Saliceti inoltre è un impianto che mette a grave rischio la salute del Territorio ed ACAM, definendolo ad impatto zero, mente sapendo di mentire.
ACAM dichiara che Saliceti non mette a rischio la falda acquifera perché lo stabilimento è collegato ad una rete fognaria speciale che trasporta direttamente i liquami dall'impianto al depuratore di Ghiarettolo sito nel territorio di Santo Stefano di Magra.
Questo è quanto di più falso ci sia! Ad oggi non esiste alcun allacciamento fognario tra l'impianto di Saliceti ed il depuratore di Ghiarettolo. Gli scarichi liquidi sono prelevati da autobotti che, continuamente, li trasportano al depuratore costituendo di fatto un danno economico oltre che ambientale.
ACAM dichiara, poi, che l'impianto non inquina l'aria e non diffonde cattivi odori.
Anche qui ACAM mente perché, come riferitoci da alcune sigle sindacali, manca un sistema idoneo di aspirazione delle polveri che dunque si liberano nell'aria andando, per forza di cose, a colpire la salute di lavoratori e residenti.
Per quanto riguarda invece l'emissione di cattivi odori, l'esasperazione degli abitanti della zona parla fin troppo chiaro.
ACAM infine dichiara che l'impianto è sicuro ed affidabile, oltre che silenzioso, peccato che la breve carriera di Saliceti sia stata funestata da incidenti, ultimo dei quali, un incendio interno che, tra i numerosi disagi che arrecò, costrinse la dirigenza ACAM a continuare a lavorare mettendo in funzione un tritovagliatore a diesel rumorosissimo!
L'impianto, infine, per ciò che produce, mette a serio rischio la salute dell'Ambiente.
A Saliceti conferiscono rifiuti urbani indifferenziati per essere trasformati in combustibile.
Dunque l'intenzione di ACAM e, di conseguenza, dell'attuale politica ligure (che ricordiamo, con delibera firmata da Raffaella Paita, farà arrivare a Saliceti, ogni mese, 2500 tonnellate di spazzatura da Genova) è chiaramente quella di bruciare i rifiuti.
Noi, M5S, vorremmo, a tal proposito, sottolineare la nostra ferma contrarietà all'incenerimento dei rifiuti ricordando che in natura nulla si distrugge ma tutto si trasforma e dunque bruciare i rifiuti non vuol dire smaterializzare lo sporco ma significa trasformare la spazzatura in qualcosa di molto pericoloso e altamente cancerogeno:
diossina che si libera nell'aria coi fumi; ceneri, prodotte dalla combustione, che dovranno esser stoccate in discariche speciali; fanghi generati dal processo di depurazione dell'acqua usata per raffreddare le ceneri prodotte; carboni attivi dei filtri usati per cercare di depurare, quanto più è possibile, i fumi prodotti.
La combustione dunque si alimenta di rifiuti generando, di fatto, rifiuti!
Noi, proponiamo, un modello sostenibile diverso ed economicamente più vantaggioso.
Diciamo no all'incenerimento dei rifiuti ma diciamo no anche alla politica, catastrofica, delle discariche e per far questo proponiamo un modello del tipo Rifiuti Zero.
Un sistema che funziona molto bene in tante città, anche italiane, e che permette di trasformare il rifiuto da qualcosa di cui disfarsi in qualcosa che genera ricchezza.
Innanzitutto vorremmo che la nuova politica ligure avviasse una seria campagna di raccolta differenziata porta a porta affiancata in modo sinergico e stretto da una continua formazione ed informazione della cittadinanza.
Questo sistema permette di riconoscere l'utente che conferisce i rifiuti ed avviare una politica di premi, espressi in sgravi sulla TARI, per chi è virtuoso e si adopera per fare una buona differenziata.
È nell'ottica di rifiuti zero che vorremmo inserire Saliceti in modo da riconvertire lo stabilimento dalla produzione di combustibile in un impianto per la differenziazione specifica dei materiali (come plastica, ferro, vetro) in modo da massimizzare i guadagni, per la comunità, derivanti dalla loro vendita per il riciclo.
Molte comunità guadagnano riducendo, riutilizzando e riciclando i loro rifiuti, noi oggi generiamo solo immondizia, cambiare si può... non dimentichiamoci che i nostri bambini sono il nostro futuro ma noi rappresentiamo il loro presente, dunque costruiamo un mondo migliore per le nuove generazioni.
Si può fare!"