A Sarzana si è costruito di più o di meno rispetto alle previsioni del Piano Regolatore approvato nel 1998? Quanto hanno inciso le varianti al PRG nella cementificazione del nostro territorio? E quanto cemento in più è colato grazie ai condoni edilizi?
E' possibile coniugare lo slogan Stop al consumo di suolo con il Progetto Marinella o col "completamento delle aree già insediate e urbanizzate"? In quale considerazione viene tenuto il dissesto idrogeologico e il rischio alluvioni nella programmazione del nostro territorio? E' coerente parlare di salvaguardia del patrimonio pubblico esistente e prevedere l'abbattimento dell'ex mercato di piazza Terzi e la vendita della scuola di viale XXI Luglio? Ha senso porre attenzione all'inquinamento acustico e atmosferico e prevedere la costruzione di un complesso scolastico in un'area fortemente interessata da traffico stradale e ferroviario?
Sono queste le domande che saranno al centro del terzo incontro che il Comitato Sarzana, che botta! ha organizzato per sostenitori e simpatizzanti per
lunedì 10 alle ore 21,15 nel gazebo del Centro Barontini. Saranno esaminati anche con l'ausilio di audiovisivi i documenti che fino ad oggi il Comune ha messo a disposizione sul sito La Città delle idee in preparazione della due giorni del 28 e del 29 novembre per raccogliere contributi per il nuovo Piano urbanistico comunale. Particolare attenzione verrà rivolta alla Statistica del PRG, un documento interessante, ma incompleto perché nulla dice, ad esempio, sull'utilizzo delle migliaia di volumi realizzati. Per il Comitato è importante sognare la Sarzana del futuro, come il sindaco Cavarra chiede ai cittadini, ma è altrettanto importante guardare al passato e al presente (il centro artigianale di Tavolara rimasto sulla carta; il Piano Botta sprofondato in un flop clamoroso) con le cifre alla mano per non ostinarsi a ripetere errori che poi pesano sull' intera città.
"Col nostro impegno - spiegano dal Comitato - rispondiamo alla sollecitazione del Comitato promotore della Città delle idee di approfondire analiticamente gli argomenti proposti per le due giornate. Apprezziamo la volontà di proseguire il percorso di partecipazione anche dopo l'evento di novembre. Non sarebbe male ogni tanto rispondere alle proposte che vengono avanzate e riconoscere il ruolo di stimolo critico, ma costruttivo. Certo è che se non si leggono le proposte, restano solo le critiche".