Questa legge, scavalcando completamente il controllo politico dei Comuni, permette ai privati notevoli ampliamenti dei fabbricati già esistenti, richiedendo esclusivamente il parere della Conferenza dei Servizi, organo autonomo e di garanzia completamente svincolato dal controllo dell'Amministrazione comunale ma nella quale il parere determinante è in capo ai tecnici, in particolare della Regione Liguria.
A prescindere dal merito del progetto, che allo stato non è ancora di dominio pubblico, riteniamo ingiustificata una legge regionale che consenta, senza il necessario percorso politico e partecipativo, la possibilità ai privati di ampliare strutture, anche in zone di raro pregio paesaggistico ed ambientale, come nel caso in esame, già oggetto negli anni passati di intenso dibattitto tra la popolazione.
E' importante chiarire che le azioni concrete sul tema, esperibili dal Consiglio Comunale di Lerici, risultano prive di ogni valenza giuridica ma, anzi, passibili di potenziali ingerenze sull'operato della Conferenza dei servizi.
Pertanto, nonostante grosse perplessità circa l'impatto ambientale e paesaggistico che comporterebbe tale sopraelevazione, ci vediamo costretti a non poter proporre in Consiglio Comunale nessun atto d'indirizzo politico e neppure a sostenere, anche se apprezzabile in alcuni passaggi, la mozione presentata dai gruppi di opposizione "Lerici Città Aperta" e "Uniti per Lerici".
Ci faremo quindi carico di portare all'attenzione del Consiglio regionale, tramite i nostri rappresentanti, questa tematica per valutarne, eventualmente, la conformità alla normativa vigente.
Ci auguriamo che questa possa essere l'occasione per riportare all'attenzione pubblica le scelte urbanistiche compiute dalla attuale Giunta Burlando – si pensi anche al Piano casa.
Le prossime elezioni regionali rappresentano, quindi, l'occasione per voltare definitivamente pagina, al fine di intraprendere un percorso politico volto ad incentivare interventi di salvaguardia e tutela del territorio, rimettendo, inoltre, esclusivamente in capo alle Amministrazioni locali la scelta di consentire aumenti alle volumetrie dei fabbricati esistenti.
E' evidente che il modello di sviluppo basato principalmente sulla cementificazione non è più sostenibile per il nostro fragile territorio e sarebbe l'ora di abbandonare la politica del consenso, basata sulla previsione di grandi opere infrastrutturali e condivisa da larga parte dell'attuale maggioranza di governo regionale, tra cui la principale candidata alle imminenti elezioni Raffaella Paita, per perseguire, come detto, lungimiranti scelte che siano sostenibili dal punto di vista ambientale e portatrici di reali posti di lavoro".