"Cinque ore di confronto con i dirigenti di Enel. Un incontro ottenuto dopo tre mesi di azioni di sollecito, con il sostegno delle iniziative di Greenpeace e WWf, e una lettera alla Presidente di Enel. Possiamo dire che la "disponibilità al confronto" l'abbiamo debitamente stimolata, se non provocata". Così, a caldo, il comitato SpeziaViaDalCarbone.
"Un'occasione per ribadire la nostra valutazione negativa rispetto alle debolezze dell'AIA - prosegue la nota - che, oltre ad aver confermato l'utilizzo primario del carbone come combustibile,
consentirà a Enel di inquinare fino al 2016 oltre quanto sarebbe stato possibile con una più sollecita implementazione delle MTD. Il rifacimento della torre T2 di Fossamastra arriva con un ritardo di cinque anni su quanto prospettato da Enel nel suo piano di miglioramento continuo EMAS, grazie al quale Enel ottiene un bonus di tre anni sulla validità dell'AIA. Enel ha presentato gli interventi in corso e programmati per adempiere alle prescrizioni, adempimenti che il Comitato sta seguendo con attenzione dal sito del Ministero dell'Ambiente. Tra questi non ci sarà la copertura dei carbonili. Abbiamo apprezzato la disponibilità di Enel, che ha tuttavia confermato che certi argomenti rimangono tabù: non è dato conoscere la provenienza del carbone (peraltro informazione di cui l'AIA è carente) né si è potuta chiarire la genesi dei diversi "incidenti" occorsi dal 2011, che Enel ha ritenuto di non approfondire in ragione degli esposti presentati dal comitato. Non è stato possibile dare un valore economico ai profitti che Enel consegue con la centrale della Spezia, né alle ricadute economiche per il territorio: 220 i dipendenti della centrale, un numero stabile da oltre tre anni, visto che le nuove assunzioni (50 negli ultimi 6 anni) sono limitate alla sostituzione del personale in uscita; i numeri dell'indotto, infine, non riguardano necessariamente imprese dello spezzino che, anzi, secondo Enel, sono spesso non adeguate agli standard richiesti. Non è chiaro quindi quanto questa centrale prenda in termini di salute e ambiente (anche se le stime dicono 150 milioni € /anno e 31 morti in più) e quando restituisca in termini economici al territorio. Soddisfatti per la reazione positiva alla nostra proposta, abbiamo chiesto a Enel un impegno più proattivo, che vada oltre il rispetto delle "traballanti" norme di legge, in coerenza con la propria policy e le dichiarazioni del proprio management, nazionale e locale. Un impegno dimostri l'interesse dell'azienda per il proprio territorio, a partire dall'accertamento delle condizioni ambientali generali,
misurando il proprio contributo al pesante inquinamento dell'area spezzina. Su questo punto il Comitato ha avanzato una proposta concreta che sarà oggetto di approfondimento da parte di Enel. Al più presto pubblicheremo una nota più puntuale sui contenuti del confronto".