All'iniziativa collabora anche l'associazione Januaforum. Le donne sono state le protagoniste indiscusse della Primavera araba. Con il loro attivismo e le loro rivendicazioni di diritti, dignità e parità di genere hanno segnato la modernità di quelle rivoluzioni. Ora, però, rischiano di diventare le prime vittime della controffensiva islamista. Dopo la caduta delle dittature -laiche- e con l'avvio del processo democratico in Medio Oriente, i partiti di stampo religioso sono stati "legalizzati". Questa apertura ha permesso loro di fare proseliti, di instaurare un clima oscurantista e misogino, e infine di vincere le elezioni, anche grazie ai petrodollari del Golfo, all'appoggio di Al Jazeera, allo spazio nelle moschee, al richiamo all'identità collettiva, fatta coincidere con l'appartenenza all'Islam. Tuttavia, i Fratelli Musulmani e gli altri gruppi religiosi non hanno retto alla prova del potere: sull'onda della protesta popolare sono stati estromessi con un golpe in Egitto e costretti a dimettersi in Tunisia. Mentre in Siria e in Iraq si consuma uno scontro epocale tra sciiti e sunniti, con conseguenze potenzialmente disastrose. "Rivoluzioni violate" è un'analisi accurata e un racconto appassionato della complessa fase di controrivoluzione nei Paesi arabi. Giuliana Sgrena, giornalista inviata da numerosi teatri di guerra e autrice di numerosi libri, indaga le ragioni alla base dell'ascesa islamista e raccoglie le voci delle donne che intendono opporsi a una deriva teocratica che limiterebbe drasticamente le loro libertà. Perché la rivoluzione necessita di tempi lunghi, e in Medio Oriente è ancora presto per dichiarare estinta la speranza nel cambiamento.