"Lo schema di chi vuole speculare è sempre lo stesso. Se un imprenditore vuole ottenere dai pubblici poteri deroghe legislative, che fa? Minaccia di portare la produzione all'estero". Comincia così l'affondo del Comitato Sarzana, che Botta!, che torna a puntar l'occhio di bue sull'ipotesi della realizzazione di un grande centro sportivo dello Spezia Calcio a Marinella.
"Se l'imprenditore - prosegue il comitato - deve ottenere una deroga al Piano Regolatore (è il caso della Marinella spa) abbandona al degrado un quartiere, getta nel disagio più totale gli abitanti e crea le condizioni per la speculazione prossima ventura. Ovviamente si correda il tutto col discorsetto dello sviluppo e dell'occupazione. Lo suonò il senatore Massimo Caleo per giustificare il Piano Botta con i risultati visibili a tutti. Siamo stufi. Intanto non è vero che nel borgo non si può toccare nulla. I tetti si possono aggiustare. Le tegole si possono sostituire. Se Reverberi e gli abitanti trovano difficoltà, in Comune da Mugnaini andiamo noi. Veniamo a discorsi più seri. In Liguria ci sono due pianure: una ad Albenga, l'altra la Val di Magra. Ad Albenga hanno deciso di puntare sull'agricoltura nel momento in cui tutti gli indicatori economici internazionali dicono che nell'immediato futuro saranno la terra (coltivabile) e l'acqua gli elementi scarsi. Albenga è rifiorita, l'occupazione aumentata. A Sarzana (e Val di Magra) si continua a puntare sul cemento a dispetto delle aree già distrutte. Siamo in depressione con i capannoni vuoti e il territorio devastato. Nessuno, sindaco in testa, ha ancora risposto a una fondamentale domanda: perché lo Spezia il Centro non lo fa a Tavolara? Esiste nel Piano Regolatore di Sarzana un'area di 12 ettari a destinazione sportiva (sindaco Cavarra, sportiva non artigianale, si faccia spiegare le carte). Se l'interesse dello Spezia è veramente sportivo compra Tavolara e domani può chiedere tutte le concessioni edilizie conformi al Piano Regolatore. E' suo diritto, senza VIA, Varianti al Prg e senza proteste ambientaliste. Comprendiamo che i miliardi del magnate facciano luccicare gli occhi a molti. Ma il territorio è un bene comune. Da vent'anni le amministrazioni ne hanno delegato la gestione ai poteri finanziari. Chiediamo un confronto pubblico con l'Amministrazione (di Sarzana, non della Marinella spa) sul destino di un bene comune".