"Il Piano Regolatore Portuale della Spezia, negli anni a cavallo del millennio, è stato fortemente contestato dalla Città, in particolare dai cittadini dei quartieri del Levante". Questa la premessa del circolo del golfo si Sinistra Ecologia e Libertà, che poi parte all'attacco.
"L'Autorità Portuale di allora aveva presentato un progetto per la realizzazione di un mega porto commerciale che danneggiava fortemente l'ambiente poiché prevedeva migliaia di metri quadrati di interramento del mare a favore di banchine portuali vicinissime alle abitazioni. Ci furono numerose manifestazioni organizzate dai Comitati di cittadini, dalla V Circoscrizione, dalle Associazioni ambientaliste per chiedere un confronto partecipato sul Piano. Si corse il rischio di un duro scontro tra lo sviluppo del lavoro portuale e il diritto alla salute dei cittadini del Levante. Le manifestazioni portarono i partecipanti fin nelle aule del Consiglio Comunale. Nel 2002 si realizzò l'intesa tra i Comitati, la V Circoscrizione, le Associazioni ambientaliste da una parte e Comune e Provincia dall'altra, e poi quella tra Comune e Provincia con l'Autorità Portuale; lo stesso spirito portò alla votazione in Consiglio Regionale del nuovo Piano Regolatore Portuale nel 2006. Questo risultato confermò che la partecipazione ed il confronto civile erano riusciti a porre fine ad anni di conflitti sociali. A gennaio 2007 i concessionari delle aree demaniali marittime firmarono un'intesa con l'Autorità Portuale per la realizzazione del Piano Regolatore Portuale dando vita ad uno strumento chiamato Tavolo Permanente Pubblico. Contemporaneamente vennero ritirati i vari ricorsi presentati alle Magistrature Civili ed Amministrative. Il confronto è stato interrotto con la nomina del nuovo presidente dell'Autorità Portuale e con l'insediamento del nuovo Comitato Portuale. Il Tavolo Permanente non è più stato convocato anche a seguito della complicità del Comune della Spezia che non ha più svolto il ruolo di garante. Si è così riacceso lo scontro con i Quartieri del Levante che ha riproposto il conflitto Sviluppo-Lavoro- Salute-Ambiente. I cittadini, non tutelati dalle Istituzioni, hanno nuovamente inoltrato decine di ricorsi alle Magistrature. Sono di questi giorni i pronunciamenti del TAR Liguria e del Consiglio di Stato che hanno fermato l'Autorità Portuale chiamandola al rispetto degli accordi sottoscritti e deliberati. I sei anni trascorsi dal 2007 sono andati perduti con gravi danni alla Città, al Porto ed alle Aziende che vi operano per responsabilità dell'Autorità Portuale e del Comune della Spezia; quest'ultimo ha il dovere di esercitare il suo ruolo di garante di tutti i cittadini. Per rimediare a questa sconfitta della Politica occorre riprendere il confronto nella partecipazione e nella legalità con trasparenza e collaborazione. Sel chiede che il Comune eserciti il suo ruolo di garanzia rispetto agli interessi di tutti i cittadini e vigili affinché gli impegni sottoscritti nel 2006 vengano rispettati nella loro totalità: la creazione di una reale fascia di rispetto, che tuteli per davvero i cittadini che risiedono nelle abitazioni adiacenti le banchine del porto, la ricollocazione della Marina del Canaletto a parità di condizioni, rispetto alle problematiche riguardanti l'ambiente e la salute delle persone, l'attuazione di un monitoraggio costante delle emissioni, l'individuazione delle fonti e l'abbattimento degli inquinanti".