Nonostante negli ultimi mesi il tema del merito, della professionalità e della capacità riferita alle nomine in società a partecipazione pubblica si sia affievolito, Sinistra Ecologia Libertà, vista l'imminente scadenza di mandati in alcune significative ed importanti partecipate, intende riaccendere il dibattito su tale questione.
"Riteniamo indispensabile – affermano Andrea Ornati, Coordinatore provinciale, e Vimal Carlo Gabbiani, Coordinatore Circolo del Golfo – che le amministrazioni chiamate a rinnovare i vertici o i consigli di amministrazione di partecipate pubbliche, finalmente, applichino il principio del merito, della trasparenza e della piena possibilità a chiunque possegga idonei titoli e requisiti di competere, alla pari, per ricoprire ruoli di vertice in comparti determinanti per la gestione e lo sviluppo della nostra realtà locale. Poco più di un anno fa, il nostro partito, alla presenza di autorevoli esponenti del PD e del governo spezzino, proponeva un cambio di rotta in tal senso, portando all'attenzione il modello introdotto dal Sindaco Pisapia a Milano, basato sulla predisposizione di bandi pubblici e successiva remissione a soggetti terzi, esterni alla politica, della indicazioni dei candidati più meritevoli, tra i quali il Sindaco possa successivamente procedere alla nomina. Oggi, stante la scadenza di alcuni importanti ruoli di vertice in partecipate pubbliche locali, Sinistra Ecologia Libertà ritiene doveroso che le imminenti nomine rispettino questi principi, che si inizi, cioè, a prediligere il merito e le competenze, superando definitivamente vecchie logiche di compensazione politica tra correnti o partiti politici di maggioranza od opposizione. E finalmente, si tenda a quel rinnovo della classe dirigente locale di cui questa provincia, anche alla luce degli allarmanti dati economici emersi, ha veramente tanto bisogno.
Infine – proseguono – sarà indispensabile, in tempi rapidi, procedere ad una verifica dell'attività e degli obiettivi perseguiti dalle società partecipate. Al fine di evitare che queste ultime diventino meri luoghi di spartizioni senza alcuna concreta finalità, occorre capire e valutare quali possano ancora apportare un reale beneficio per la collettività".