"Oltre a quanto già emerso, già di per sé gravissimo, era inevitabile che ci fossero operazioni quantomeno discutibili anche sul fronte della sanità. Operazioni governate, peraltro, e proprio in quel periodo, dal presidente di Regione Liguria con delega alla Sanità. Il quale, nonostante l'emergenza, aveva ripetutamente e costantemente disertato le Commissioni sanità. Così facendo, non solo era venuto a mancare il confronto politico e sociale con i gruppi consiliari e gli auditi, ma non era nemmeno possibile sapere come veniva gestita la pandemia e la campagna vaccinale", lo dichiara il capogruppo regionale del M5S Fabio Tosi con il collega Paolo Ugolini.
"Ricordo – continua Tosi - per quanto riguarda i vaccini, che in quei mesi era impossibile accedere persino ai dati per conoscere la quantità di dosi ricevuta dalla struttura commissariale e le giacenze presenti nella nostra regione. Paradossale, poi, il quadro che quotidianamente si presentava alla Fiera di Genova: code infinite di cittadini negli spazi dedicati ai soggetti privati, il deserto nelle corsie della sanità pubblica. Sapevamo che la questione vaccinale era un affare tra pochi intimi: ora è di dominio pubblico".
"Scoprire infine che l'Ente addirittura truccava i dati Covid per vedersi assegnare più dosi, fa venire i brividi: hanno lucrato su una pandemia? A questo punto, sarà curioso capire se sulla questione delle dosi ricevute dalla nostra Regione sia prevalso l'interesse pubblico o quello privato", concludono i pentastellati.