“Le folli tariffe ferroviarie decise dalla giunta Toti sono una grave minaccia per il modello Cinque Terre. Non risolvono il problema dell'overtourism ma in compenso spostano ricchezza dalla disponibilità degli imprenditori turistici locali e del Parco nazionale al gestore dei treni. Non ci sorprende il fatto che centinaia di famiglie abbiano già presentato rimostranze di fronte all'ipotesi di spendere cento euro per potersi spostare tra borghi che distano una manciata di chilometri l'uno dall'altro. Al primo ponte stagionale siamo di fronte a un danno d'immagine internazionale di dimensioni catastrofiche”. Lo ha detto Davide Natale, consigliere regionale del Partito Democratico, nel giorno della manifestazione contro i rincari organizzata da residenti e imprenditori delle Cinque Terre alla Spezia.
“Meno potere d'acquisto per i visitatori significa un immediato danno economico alle attività turistiche. La contrazione nella vendita delle Cinque Terre Card invece determinerà in un secondo tempo tagli sui servizi forniti dal Parco stesso, a partire dalla manutenzione del fragile e prezioso territorio delle Cinque Terre. E' un disastro su tutta la linea, che penalizza anche i territori vicini, dal resto della provincia spezzina fino al Tigullio. E' l'ora che Toti prenda atto del fallimento e ritorni sui propri passi".
“E infine la smetta di ripetere la tiritera per cui questo sarebbe il prezzo da pagare per far viaggiare gratis i giovani. Regioni come l'Emilia Romagna lo fanno da anni senza aver bisogno di utilizzare la loro più famosa tratta turistica come un bancomat. Forse però da quelle parti non si utilizzano le risorse per finanziare un mortaio gonfiabile da piazzare a Milano. Come se un lombardo non sapesse che in Liguria c'è il pesto. Il nostro supporto alle decine di operatori che oggi hanno cercato un confronto con il presidente Toti di fronte al Museo Lia. Peccato abbia preferito entrare da un ingresso laterale evitando il dialogo. Si può scappare dalle contestazioni, ma non dalle responsabilità”, conclude Natale.