Occorre una riflessione seria sulla questione sanità in Asl 5 che non può essere limitata agli scontri tra associazioni che si occupano di sanità e dirigenza Asl, riprese dalle forze di opposizione nel silenzio delle amministrazioni dei due comuni maggiori della provincia, che ritengono che il problema sia di qualcun altro.
Da Asl 5 vengono puntualmente elencate giustificazioni, le più diverse, perché la sua dirigenza trova evidentemente fisiologico il disagio patito dai cittadini e questo convincimento avrà una ragione, che non è per nulla chiara a chi scrive, tanto da lasciare che la situazione continui a peggiorare.
Ci sono difficoltà oggettive che richiedono una pianificazione regionale, ma quel che non si vede sono sia le azioni concrete che possono risollevarci dalle criticità più serie nella contingenza sia una prospettiva almeno di medio termine.
E non si può liquidare con la patente della malafede, come fa Toti, chi esprime legittime preoccupazioni.
Anche ammettendo con ottimismo che la costruzione del nuovo Felettino sia ultimata per gennaio 2027, cosa accadrà nel frattempo, durante i prossimi tre anni, se il Sant'Andrea collassasse?
E comunque il problema della mancanza dei medici di famiglia, come quello delle liste di attesa, della guardia medica e le carenze in tutti i settori che devono evitare il ricorso al Pronto Soccorso e alle cure ospedaliere non saranno neppure scalfiti dalla costruzione di un nuovo ospedale.
I cittadini possono anche arrendersi al presente, ma Peracchini e Ponzanelli, sindaci al secondo mandato, che sono stati incaricati di governare i due comuni maggiori del territorio, non possono non rendersi conto di quello che accade e rassegnarsi alla incapacità di Asl 5 di fornire assistenza e cure mediche che deve essere ritenuta patologica.
Perchè non pretendono risposte dalla Regione e anche dalla direzione di Asl e non spiegano con quali interventi si pensa di affrontare il disastro che abbiamo sotto gli occhi?
I problemi noi li vediamo, la strategia per uscirne invece ci pare non esista.
Antonella Franciosi
Presidente provinciale Italia Viva