Constatato che gli sconti sulle tariffe ferroviarie vengono applicati sulla tratta Levanto-La Spezia, il sindaco di Levanto, Luca Del Bello, pone il problema dei lavoratori-pendolari della cittadina rivierasca, che ogni giorno compiono quel percorso senza usufruire delle agevolazioni riservate ai residenti nelle Cinque Terre, pur sopportando gli stessi disagi, causati dal sovraffollamento ormai cronico dei convogli.
“Da questa mattina, all’apertura dei quotidiani che danno notizia dell’applicazione delle nuove tariffe, sto ricevendo telefonate da concittadini che fanno presente questa problematica” spiega Del Bello, che scriverà una lettera alla Regione per porre con forza la questione.
“Ringraziamo la Regione per aver incluso il nostro Comune nel fondo di investimenti da due milioni di euro attivato come forma di ristoro per le realtà che affrontano le criticità innescate dall’overtourism. Per la prima volta la nostra comunità è equiparata a quelle dei paesi delle Cinque Terre. Però chiediamo di eliminare l’evidente differenza di condizioni rispetto ai nostri pendolari”.
Il ragionamento del primo cittadino di Levanto è semplice e lineare.
Con gli sconti, un residente di Monterosso paga 118 euro l’abbonamento annuale sulla tratta Levanto-La Spezia. Un levantese continuerà invece a spenderne 60 al mese.
Difficile motivare la differenza di trattamento, visto che i disagi affrontati dai viaggiatori e, più in generale, subìti dalle popolazioni della riviera, sono gli stessi. Con il paradosso che i residenti nelle Cinque Terre usufruiscono degli sconti anche se viaggiano fino a Levanto e alla Spezia, cioè fuori dal loro territorio, mentre i levantesi e gli spezzini, i cui Comuni fanno parte della tratta del “Cinque Terre Express” (anzi, ne rappresentano i due capolinea), viaggiano a prezzo pieno.
“Mi hanno chiamato lavoratori che, pur di non continuare ad affrontare le criticità dei viaggi causate dai continui ritardi, dai ripetuti guasti sulla linea e dall’ormai cronico sovraffollamento delle carrozze, stanno pensando ad un’uscita anticipata dal lavoro, anche se economicamente penalizzante, pur di non continuare a fare i pendolari – fa presente Del Bello – Sono persone che hanno lavorato decenni e alle quali farebbe piacere portare a termine la loro carriera professionale fino al raggiungimento dell’età pensionabile. E questo non è accettabile né dignitoso nei loro confronti”.
Del Bello avanza anche la proposta di tornare ad istituire dei convogli che, quantomeno nelle ore lavorative, colleghino Levanto e La Spezia senza fermate intermedie, per decongestionare gli afflussi sui treni utilizzati dai lavoratori.
Infine, il sindaco anticipa che chiederà alla Regione e al Parco delle Cinque Terre una discussione seria e una soluzione anche al problema del sovraffollamento dei pullman turistici: la scorsa estate il primo cittadino ha già limitato, con un’ordinanza, l’ingresso al territorio levantese a quindici veicoli al giorno, ma la situazione legata alla sicurezza stradale e all’impatto ambientale resta delicata. Ancora troppi sono i bus che raggiungono Levanto solo per scaricare in stazione passeggeri diretti alle località limitrofe. E anche in questo caso Levanto sopporta il peso di servizi impegnativi ed erogati a vantaggio di tutta la riviera, senza trarne alcun beneficio.