"Oggi è una giornata molto triste per il Consiglio regionale, poiché la Giunta ha deciso di esautorare il ruolo dell'assemblea, e di noi consiglieri, in nome di qualche accordo territoriale con sindaci e dirigenti scolastici 'amici ". Questo il commento a caldo del consigliere regionale della Lista Sansa Roberto Centi al termine della votazione sul piano di dimensionamento scolastico, dibattuto oggi durante la seduta di Consiglio.
"Come opposizione abbiamo lavorato in modo serio e propositivo per cercare di rendere migliore un piano nazionale che, per la sua natura di dimensionamento, era, ed è, complicato da applicare alle scuole del nostro territorio – spiega Centi -. Dispiace che la Giunta anziché ascoltarci abbia preferito tirare dritto approvando un piano pessimo in cui la Regione si rimette in modo pilatesco alle decisioni delle Province, non esercitando il proprio ruolo e spalancando così le porte all'arrivo di un commissario da parte del Governo, perché alcune Province non hanno fatto il compito previsto dalla norma, mentre altre lo hanno fatto male. Commissario che si muoverà sulla base dei numeri, prendendo quelle decisioni impopolari che oggi Regione, Città Metropolitana di Genova e parzialmente le altre province non hanno voluto prendere per interessi politici".
"Oggi abbiamo trattato il tema della scuola, le cui sorti interessano purtroppo sempre meno – aggiunge Centi – ma pensiamo a cosa succederebbe se la stessa logica di demandare le responsabilità decisionali della Regione fosse stata adottata per la Sanità o per i Trasporti, facendo decidere a sindaci e presidenti di Provincia dove costruire un ospedale o una nuova infrastruttura". Roberto Centi ha sottolineato come il piano votato dalla maggioranza preveda gravissime disomogeneità che la Giunta non ha voluto affrontare.
"Non è ammissibile che si sia arrivati ad oggi con la sola Provincia della Spezia che ha presentato, peraltro in malo modo e con continui voltafaccia, gli accorpamenti richiesti (3 su 3), le Province di Imperia e Savona che hanno compiuto accorpamenti parziali e addirittura la Città Metropolitana di Genova che non ha predisposto alcun accorpamento sui 6 richiesti dalle indicazioni del Ministero – osserva Centi -. Per rimediare a questo vulnus abbiamo proposto alla Giunta di rimandare il voto sul piano di 30 giorni, una possibilità prevista dalla legge, in modo da arrivare entro la fine dell'anno ad un piano più omogeneo e ben strutturato, senza accorpamenti senza senso come quelli spezzini e senza furberie. Il fatto che questa proposta di buon senso non sia stata accolta ci fa pensare che per la Regione contino di più gli accordi con i sindaci e con i presidenti di Provincia (tutti della stessa maggioranza politica) che il benessere degli studenti e di tutto il personale scolastico ligure".