"In un momento storico in cui tiene banco la notizia di un nuovo rigassificatore in Liguria, al largo di Vado, dispiace che le istituzioni regionali si siano dimenticate dell'impianto di Panigaglia, nello spezzino, dove la notte tra il 27 e il 28 agosto si è registrato un incidente che ha fatto allarmare i cittadini. Cittadini che al momento non hanno ancora ricevuto informazioni e rassicurazioni su quanto accaduto e su quanto previsto in caso di nuovi incidenti all'impianto". Così il consigliere regionale della Lista Sansa Roberto Centi che sul tema ha presentato un'interrogazione urgente già per il Consiglio della scorsa settimana, ma che non è stata ancora affrontata per l'assenza – martedì scorso e stamane – dell'assessore competente.
"Apprendiamo dal presidente Toti che domani verrà organizzata una diretta social sulla sua pagina Facebook per rispondere ai dubbi e alle preoccupazioni dei cittadini di Vado per il progetto del nuovo rigassificatore Snam che dovrebbe entrare in servizio nel 2026 – sottolinea Centi - A Panigaglia, nel Golfo della Spezia, abbiamo già dai primi anni Settanta l'unico rigassificatore on-shore d'Italia e nonostante le preoccupazioni dei cittadini, anche alla luce del recente incidente di fine agosto, a livello istituzionale nessuno si è preoccupato di fornire loro informazioni e rassicurazioni su quanto accaduto e su quanto potrebbe ancora accadere in futuro".
"Ricordo che nella notte tra il 27 e 28 agosto durante il pesante nubifragio che ha interessato tutta la Liguria, un fulmine ha incendiato i gas di scarico dello stabilimento di Panigaglia in uscita dal vent e, poco prima, lo stesso temporale aveva causato un problema alla linea elettrica di alimentazione determinando la cessazione automatica delle attività dello stabilimento, con relativo avvio delle procedure di sicurezza. Tra queste misure rientra la depressurizzazione delle linee, con conseguente invio del gas alla sommità dell'impianto attraverso il vent stesso, che significa immettere azoto, come da protocollo, per lo spegnimento dell'incendio, eventualità prevista in casi del genere – spiega il consigliere regionale spezzino - Le operazioni hanno richiesto minuti di attesa, generando preoccupazione nella cittadinanza, trattandosi di un'area che movimenta e gestisce enormi quantità di Gnl da rigassificare. Quanto accaduto a fine agosto rientra, potenzialmente tra i NaTech, cioè gli incidenti tecnologici, come incendi, esplosioni, rilasci tossici che possono verificarsi all'interno di complessi industriali e lungo le reti di distribuzione a seguito di eventi calamitosi di matrice naturale, la cui frequenza è in aumento anche a causa dei mutamenti climatici in atto".
"Inoltre - aggiunge Centi - bisogna sottolineare che questo incidente è avvenuto in un periodo in cui sono in esame e/o in fase di attuazione progetti di potenziamento delle attività del rigassificatore che coinvolgeranno l'area portuale nella sua interezza. Dal truck loading per l'accosto dei ro-ro ferry deputati al servizio navetta per autobotti all'interno del Golfo, al rifacimento del pontile secondario e poi del pontile principale per l'attività di vessel reloading, ovvero la distribuzione di gas naturale liquefatto per navi; un progetto che prevede carico e scarico di navi metaniere con capacità tra 2.000 e 30.000 metri cubi per rifornire la Sardegna e il successivo pompaggio del metano alle navi di nuova generazione".
Al centro dell'interrogazione presentata da Roberto Centi, e non ancora discussa in Consiglio regionale, vi è il tema delle misure di sicurezza attuate e previste in caso di incidenti all'impianto.
"Al momento l'unica voce istituzionale che abbiamo sentito è quella della sindaca di Porto Venere, che non ci ha convinto affatto parlando solo di interlocuzioni in via 'ufficiosa' avute dall'amministrazione con Snam – spiega il consigliere regionale - I cittadini spezzini, e soprattutto chi abita nelle vicinanze dell'impianto di Panigaglia, hanno il diritto di sapere quali sono le misure previste in caso di incidente al rigassificatore".
"Gli uffici regionali oggi mi hanno proposto di ricevere una risposta scritta su questa mia interrogazione – conclude Centi – ma ho declinato la proposta perché voglio poter ribattere e avere una reale interlocuzione con l'assessore Giampedrone. In passato abbiamo già avuto una dialettica produttiva per il territorio e auspico che possa essere così anche per questo tema così importante e sentito dai cittadini spezzini".