Il CoNaMal, insieme a Adiconsum Liguria, Legambiente e Italia Nostra il 17 giugno sarà presente a Genova in Corso Italia a Boccadasse e a Fiumaretta. Il CoNaMaL (Coordinamento Nazionale Mare Libero APS) prosegue la campagna diretta ad informare i cittadini per riportare alla libera fruizione la maggior parte delle spiagge date in concessione
"Già nel 1976 il Consiglio di Stato si pronunciava, su richiesta del Ministero della Marina Mercantile, affinché si provvedesse per l'avvenire a limitare le concessioni di spiagge evitando di rinnovare quelle in scadenza e di non più assentire a nuove concessioni. Ma all'epoca le concessioni erano un sesto di quelle attuali. In Italia insistono sugli arenili fruibili circa 33.000 concessioni. Di queste, 16.000 di stabilimenti balneari. In Liguria, sui circa i 100 Km di tratti balneabili insistono 1.550 concessioni, di cui 1.250 di stabilimenti con situazioni di marginalità elevata di spiagge libere in molti Comuni se non collocate in ambiti marginali. Gli arenili devono essere rimossi dalla selvaggia cementificazione e le strutture che devono essere assentite devono essere compatibili con l'ambiente e di facile rimozione", spiega il Presidente regionale Adiconsum Liguria e componente CONAMAL Stefano Salvetti.
"Dal primo gennaio 2024, a seguito dei pronunciamenti dell'Europa, della Corte di Giustizia Europea, della Legge Concorrenza e delle sentenze della Plenaria del Consiglio di Stato, devono essere emanati bandi pubblici (entro luglio il Governo deve emanare i relativi decreti attutativi. Le associazioni a tutela dell'ambiente e dei cittadini/bagnanti siano consultate nei processi decisionali in merito) per attribuire parte delle spiagge in concessioni che dovranno corrispondere canoni demaniali annui congrui ai loro fatturati non certamente quelli risibili versati fino ad oggi (teoricamente centocinque milioni annui a fronte di un volume di affari, in chiaro, stimato da NUMISMA nel 2019 di quindici miliardi) canoni che dovranno essere riversati interamente ai Comuni/Regioni per mantenere in equilibrio le spiagge libere (pulizia, servizi, salvamento) nonché i ripacimenti che ad oggi vengono pagati con le nostre tasse", conclude Salvetti.
