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PCI: "A Sarzana non si nasce e non si muore più con dignità" In evidenza

La nota del PCI sezione "E.Berlinguer" - Sarzana e Val di Magra.

"Da Luglio 2010 a Sarzana non si nasce più: l'ultima bambina è nata a fine giugno del 2010; da allora per nascere si deve cambiare città. Le mamme della vallata del Magra sono infatti costrette a scegliere tra La Spezia, in un ospedale vecchio e fatiscente, o l'emigrare verso la Toscana", così in una nota del PCI Sezione "E.Berlinguer" - Sarzana e Val di Magra.

"Ma non solo non si nasce più: a partire da luglio di questo 2023, anche morire con dignità sarà più difficile.

Molti non sanno che a dicembre del 2015 venne inaugurato l'Hospice dove, grazie a 10 camere singole, è possibile accompagnare il proprio caro nell'ultimo tratto della propria vita.

Chi entra all'Hospice non ne uscirà con le proprie gambe, ma la preparazione, la dedizione e l'umanità del personale, rendono questo percorso meno difficile. Ciascuno presta assistenza con delicatezza, con una mano sul cuore e con ferma professionalità in un luogo abitato dalla morte ma dove ciascuno rende tutto meno aspro mettendo al centro la dignità del malato insieme alla sua famiglia.

Da Luglio, purtroppo, è stato disposto un depotenziamento delle forze: circa 23 persone tra OSS, infermieri e fisioterapisti considerate in esubero verranno lasciate a casa nell'ottica di un risparmio dissennato e della continua incentivazione della sanità privata come da "piano Marshall" del Governatore Toti di cui ulteriore evidenza è l'apertura di pochi giorni fa della nuova "Casa della salute", un poliambulatorio privato di cui, in pochi, forse annebbiati dall'illusione dei 20 stalli gratuiti, hanno notato i cartelli pubblicitari che, nelle scorse settimane, posizionati anche davanti il Comune, ne preannunciavano l'apertura.

Il giorno della pubblicazione ufficiale dell'elenco dei nuovi (vecchi) eletti, è uscita, quasi sottotraccia, la notizia del licenziamento del personale sopracitato considerato un esubero per un servizio così importante come le cure palliative e il fine vita.

Qualche candidato, da sanitario, sbandierava nel proprio programma elettorale la tutela delle funzioni del S. Bartolomeo e la vigilanza sui piani d'assunzione dell'ospedale, del territorio e dei servizi sociali; la sensazione è che, dopo i buoni propositi della campagna elettorale, si ritroverà a dover soccombere di fronte alla realtà: e allora il cittadino dovrà armarsi, fare le valigie ed emigrare; non più solo per nascere, ma anche per morire con dignità.

Come previsto e più volte denunciato, la continuità con la precedente amministrazione e il doppio filo che la lega al governo della regione, prosecuzione dei disastri iniziati da giunte locali e regionali di centrosinistra in anni passati, sono perfettamente rispettati e non possiamo permettere continuino nella devastazione del diritto alla salute e della dignità dei cittadini".

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