Mercoledì scorso la conferenza congiunta di 10 comuni assieme all'assessore regionale Scajola che promuoveva una visione unica di sviluppo del territorio legato al PTR regionale, oggi la conferenza stampa che ufficializza la partenza dei lavori per la realizzazione del ponte Santo Stefano-Ceparana.
Siamo sicuri che sia questo lo sviluppo che vogliamo per il nostro territorio? Il Piano Territoriale Regionale (PTR) rappresenta uno strumento molto importante che definisce le strategie e gli obiettivi delle politiche territoriali della Regione indicando le azioni da intraprendere per il loro perseguimento, fornendo allo stesso tempo agli Enti che operano su scala provinciale e locale ambiti progettuali sui quali operare. Ciò premesso, riteniamo che, per quanto un lavoro coordinato tra i Comuni della provincia spezzina sia un metodo apprezzabile, le linee guida stabilite dal PTR propongono una visione di sviluppo del territorio poco condivisibile. Appare evidente che dietro l'utilizzo di slogan come "liberare l'entroterra' o ancora "dare fiducia e allentare i vincoli e far crescere le possibilità di agire" ci sia la volontà di eliminare i vincoli urbanistico/ambientali volti alla tutela dell' ambiente e del paesaggio, in barba alla nuova visione della transizione ecologica e alle strategie UE per il suolo al 2030: suoli sani a vantaggio delle persone, degli alimenti, della natura e del clima. Questo viene confermato anche dal fatto che ai comuni della provincia stimolati al confronto dal comune capoluogo, sia stato sottoposto il documento delle osservazioni presentate da Confindustria La Spezia, il quale propone una visione di sviluppo all'insegna della cementificazione.
Si conferma il fatto che quando si parla di sviluppo del territorio ed in particolar modo di infrastrutture centrodestra e Confindustria trovano una totale sintonia, ma in alcuni casi anche con comuni del centrosinistra, questo nonostante lo stesso Pd in sede di consiglio regionale si sia espresso con voto contrario sul PTR presentato dalla giunta Toti.
Noi pensiamo che lo sviluppo del territorio non significhi necessariamente nuove infrastrutture e nuovo cemento.
Proprio il ponte Santo Stefano - Ceparana è l'esempio di una infrastruttura costosa e impattante sul territorio, la cui realizzazione poteva essere rivalutata vista la decisione di rendere definitive le rampe di Ceparana, contrattando una tariffa agevolata per i residenti.
Pensiamo invece, che lo sviluppo di un territorio possa tradursi ad esempio in miglioramento della viabilità esistente, potenziamento del servizio di trasporto pubblico locale, incentivazione di una nuova mobilità leggera e sostenibile, etc
Vivere un territorio e far crescere il proprio tessuto sociale ed economico in maniera armonica all'ambiente in cui è inserito è per noi la migliore forma di sviluppo possibile.