Nel 1969, quando Guccinelli cominciava la sua attività politica con la sua iscrizione alla FGCI (Federazione Giovani Comunisti Italiani), Richard Nixon seguiva Lyndon Johnson come Presidente degli Stati Uniti, eravamo nel pieno della guerra del Vietnam, Apollo 11 sbarcava sulla Luna, Paolo VI era Papa e Giuseppe Saragat Presidente della Repubblica. Un'epoca già consegnata ai libri di storia. Quando sono nato, nel 1995, Guccinelli era già entrato in Consiglio Comunale da vent'anni e in questo periodo soltanto a Marinella la Colonia Olivetti era già stata abbandonata, il quartiere cementificato, la Tenuta degradata e, da quando è diventato poi sindaco e assessore regionale nei vent'anni successivi il Parmignola più di una volta è esondato e Marinella abbandonata a un degrado incontrollato.
Guccinelli ha rappresentato 40 anni ininterrotti di gestione del potere di Sarzana, mettendo insieme a una classe dirigente che smania di tornare la propria firma sulla cementificazione della variante, la conseguente distruzione del tessuto commerciale del centro storico, il consumo di suolo incontrollato dei quartieri in quell'epoca che Ferruccio Sansa – leader della sinistra in Liguria - ha definito come quella del "partito del cemento" della nostra regione.
Che oggi proprio questa persona parli di futuro, di urbanistica e zero consumo di suolo suona come la più amara delle barzellette da raccontare ai sarzanesi, che non fa nemmeno più ridere nessuno.
La Sarzana del futuro, che lui ha già scritto e realizzato da protagonista fin dai tempi dell'Apollo 11, l'ha già consegnata alle nostre generazioni: è quella che abbiamo raccolto quattro anni fa, indebitata per decine di milioni di euro, immobile e piena di scheletri, e che stiamo finalmente restituendo a un presente e a un futuro davvero e finalmente diverso, libero dal suo passato.
Luca Spilamberti,
consigliere comunale di Cambiamo Sarzana