"Solo due giorni fa leggevamo le dichiarazioni della Vice Sindaco Giorgi sulla prossima riapertura dei centri Diurni al Mazzini e del completamento dei lavori di ristrutturazione entro fine giugno", così Federica Pecunia di Italia Viva.
"Nella tarda serata di ieri è nuovamente scoppiata una tubatura dell'acqua. Per l'ennesima volta un' emergenza da affrontare per gli operatori, che con professionalità operano nella struttura, consapevoli delle condizioni di vetustà dell' edificio e delle conseguenze che questo comporta nelle loro normali attività.
Slogan. Tutti slogan. Sono passati cinque anni e il futuro del Mazzini, al contrario di ciò che dichiara l'amministrazione, è incerto. Frutto, tutto questo, di un loro colpevole e ingiustificabile ritardo rispetto ai lavori che da anni sapevano dovessero essere svolti dal comune.
E per quel che riguarda la riapertura annunciata dei centri diurni: in molte altre realtà sono stati riaperti da tempo. Dei due centri, uno direttamente legato alla struttura del Mazzini, l'altro con un accesso del tutto indipendente, resta del tutto incomprensibile il fatto che ad oggi sia ancora chiuso. Si temporeggia, quindi, con motivazioni che vorrei approfondire, mentre i lavoratori sono in cassa integrazione da due anni e le famiglie, ad esempio, dei pazienti con Alzheimer in grande difficoltà non hanno alcun supporto da parte degli enti che dovrebbero occuparsi soprattutto dei più fragili.
Chiederò con urgenza una nuova commissione consiliare per comprendere cosa realmente stia accadendo e quali sono gli ostacoli che vincolano la mancata riapertura dei centri diurni, perché le spiegazioni date e lette non sono certamente sufficienti per giustificare né il decadimento progressivo e inarrestabile della struttura, né l' impedimento alla riapertura di un servizio pubblico indispensabile".