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"Basta allarmismo ingiustificato sul reparto Ortopedia e Traumatologia del P.O. Levante Ligure"

"Siamo davanti ad una strumentalizzazione politica", la consigliera regionale della Lista Toti Daniela Menini.

"Basta diffondere allarmismo ingiustificato, soprattutto in un momento come questo dove non mancano criticità legate alla pandemia e a tutti i suoi riflessi sulla macchina sanitaria": Daniela Menini, consigliera regionale della Lista Toti, interviene così in merito all'interrogazione in cui Roberto Centi (Lista Sansa) lamenta come il reparto di Ortopedia e Traumatologia del Presidio Ospedaliero Levante Ligure della Spezia e di Sarzana sia bloccato a causa delle liste di attesa.

"Siamo davanti ad una strumentalizzazione politica, purtroppo l'ennesima sulla pelle dei cittadini liguri – prosegue Menini – A volte sembra che i consiglieri di opposizione siano appena atterrati in Liguria da Marte e non sappiano nulla di quello che è successo negli ultimi due anni.

Rispetto all'attività ordinaria ci possono essere senz'altro dei fisiologici ritardi, ma arrivare a parlare di reparto bloccato è falso e contribuisce appunto a creare un allarme ingiustificato.

Mentre Centi parla di 400 persone in lista d'attesa, i dati reali fotografano una situazione del tutto differente: sono infatti circa 150 i pazienti eleggibili per interventi protesici, di cui 90 con tecnica robotica. La restante parte riguarda invece in modo prevalente chirurgia a minore complessità. Ancora, nel corso dell'anno scorso presso il Sant'Andrea si è svolto un numero di interventi su base traumatologica di fatto pari a quelli del 2019, anno pre-pandemia".

"Peraltro – chiude Menini - la struttura diretta dal dottor Sancin ha appena visto l'ingresso di due ulteriori medici specialisti, assunti tramite concorso, fatto che contribuirà appena sarà possibile riprendere l'attività di elezione, nelle prossime settimane, a ridurre le attese, unitamente al piano ReStart Liguria che, come noto, prevede anche l'effettuazione di alcune prestazioni da parte dei privati, senza aggravio di costi per il paziente. La macchina sanitaria della Regione Liguria, oltre a fronteggiare l'emergenza pandemica ancora in atto, sta lavorando con serietà e abnegazione anche sull'attività ordinaria, per recuperare una situazione straordinaria. Confondere le acque e avvelenare i pozzi, come fa il consigliere Centi, è l'ultima cosa di cui si sente il bisogno".

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