"Il 22 giugno, sulla stampa locale, appariva un articolo nel quale, avendo con largo anticipo noi di Italia Viva rilevato la chiusura della Rianimazione del San Bartolomeo - affermano il capogruppo in Consiglio comunale e il coordinatore di Italia Viva Sarzana Raschi e Destri - venivano date assicurazioni dal primario dello stesso reparto, che tra l'altro ci accusò di fare terrorismo, e dal Direttore Generale in merito alla riapertura non appena finiti i lavori consistenti in "non solo una approfondita pulizia e sterilizzazione ambientale ma anche ricambio filtri areazione ed altre opere di manutenzione rese impossibili con i pazienti degenti".
"Sono trascorsi tre mesi e, con i lavori pare mai iniziati, siamo di fronte alla quasi certa chiusura definitiva del reparto. Quali novità sono emerse in questo arco di tempo che impediscono la riapertura? O forse già allora si sapeva la verità e si “mentiva sapendo di mentire”? Questa è solo una delle tante questioni già poste al Dr. Cavagnaro nel marzo scorso, quali saranno le risposte o i mutamenti che giustificheranno la lenta ma inesorabile fine del San Bartoloemo?", si chiedono.
Proseguono i due esponenti di Italia Viva: "Attendiamo con fiducia la nuova audizione del Dr. Cavagnaro peraltro richiesta ora dalla stessa maggioranza e nel frattempo accogliamo positivamente la mobilitazione dei cittadini, bene la raccolta firme e la manifestazione, speriamo anche in un giorno di simbolica occupazione del nosocomio.Tutto questo potrebbe però non bastare, e allora che la maggioranza che governa questa città pretenda la presenza e una risposta chiara dal Governatore Regionale nonché Assessore alla Sanità dal quale provengono tutti questi provvedimenti".
"Su molti aspetti chi governa questo Comune - concludono Raschi e Destri - sembra molto presente ed attiva, mentre su questo tace o fa melina. Per noi e per tutti i sarzanesi, la priorità è una buona sanità pubblica di cui il San Bartolomeo è e deve rimanere presidio di riferimento. Per questo vogliamo salvarlo ad ogni costo, sorprende allora ancor di più l'attuale maggioranza che sul tema è tutt’altro che decisa".