Un appello al Governo perché dica NO alla prosecuzione della Centrale Enel della Spezia.
Come gruppo LeAli a Spezia in Comune e gruppo Lista Sansa in Regione, fianco a fianco delle altre forze di opposizione presenti, ci siamo battuti a viso aperto contro il progetto di Enel che vorrebbe mantenere attiva la Centrale della Spezia trasformando gli impianti da carbone a turbogas.
Noi siamo stati chiari sin dall’inizio.
Occorre una svolta finalizzata alla definitiva cessazione della Centrale di Vallegrande e per un serio progetto di bonifica e riconversione industriale delle aree Enel nei settori della green & blue economy.
Su queste basi siamo riusciti a trovare, seppure a fatica, una unità di intenti anche con la maggioranza di centrodestra che governa il Comune e la Regione.
La stessa posizione è stata assunta con forza dal Comune di Arcola, sul cui territorio insiste una parte non trascurabile della Centrale E. Montale.
Certo il Sindaco Peracchini e soprattutto il Presidente Toti avrebbero dovuto e potuto fare maggiori pressioni a tutti i livelli per impedire il progetto del turbogas, anche perché in partite difficili e complesse come questa la politica dell’attesa e della giocare in difesa non è certamente la migliore.
È pur vero che anche la stessa Regione, grazie in particolare ad una nostra diretta e recente iniziativa politico-istituzionale, ha assunto un atto di indirizzo per negare la prevista Intesa con il Governo in materia di impianti di produzione di energia elettrica: e questo atto, se sarà seguito da un vero e proprio provvedimento amministrativo della Giunta regionale, rappresenta un ostacolo non di poco conto per il progetto testardamente portato avanti da Enel.
Però ora la palla è in mano al Governo.
Ed i tempi sembrano maturi per la decisione finale.
Il Ministero per la Transizione Ecologica deve garantire la copertura del fabbisogno energetico nazionale sulla base dei piani del gestore Terna.
Bene.
Abbiamo dimostrato che il MITE ha in mano le carte per autorizzare la produzione energetica necessaria presso altri impianti presenti in Italia diversi dal sito della Spezia: un sito che per più di 60 anni ha rappresentato -e rappresenta tuttora- una pesante servitù per la nostra città anche perché insiste direttamente in un centro abitato da quasi 100.000 residenti.
Il Ministro Cingolani deve tenere conto della posizione di netta contrarietà del nostro territorio al progetto di riconversione della Centrale Enel da carbone a turbogas e gli chiediamo di non firmare la relativa autorizzazione al termine della procedura di VIA.
Lo chiedono insieme a noi tutti i cittadini di La Spezia ed Arcola perché è ora di voltare pagina: una volta per tutte.
Guido Melley