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Biodigestore, approvato in Provincia il documento proposto dal presidente Peracchini

Previsto il ridimensionamento dell'attuale impianto di trattamento meccanico biologico, per ottenere minori costi rispetto agli attuali.

Il Consiglio Provinciale, nella seduta odierna, ha approvato un documento di relazione ed una proposta del Presidente Pierluigi Peracchini relativo alla pratica relativa ok al biodigestore anaerobico in località Saliceti.

Con una decisione presa a maggioranza (6 favorevoli e 5 astenuti) il Consiglio Provinciale ha dato mandato allo stesso Presidente di riferire in sede di commissione consiliare circa la ricostruzione dell'iter che ha condotto al rilascio dell'autorizzazione al biodigestore di Saliceti, compresi gli scenari emersi col project del 2016 a fronte delle significative modifiche dell'impianto di biodigestione;

ha dato mandato allo stesso Presidente di aprire un tavolo di trattativa con Recos ed Acam/Iren allo scopo di definire l’esatta quantificazione del costo di realizzazione dell’impianto e dei costi del conferimento a carico dei comuni riguardanti la FORSU, la frazione verde ed il rifiuto indifferenziato in una misura significativamente inferiore rispetto all’attuale; e di verificare la coerenza dei prezzi e del PEF con quello contrattuale.

Ha inoltre confermato l’orientamento a garantire la chiusura del ciclo dei rifiuti in ambito regionale salvaguardando un giusto equilibrio tra i territori nel sopportare i costi ambientali e rendendo minimi gli scambi o i conferimenti di rifiuti tra aree. A tale scopo dovranno essere fissati adeguati limiti nell’afflusso di rifiuti extra provinciali all’impianto di Saliceti

Nello stesso atto il Consiglio Provinciale ha afferma la necessità di aggiornare quindi i patti e le relazioni tra i Comuni della Provincia, Acam Ambiente e Recos in modo da adeguarli al modificato quadro impiantistico.

Sempre il Consiglio Provinciale ha espresso altresì l’orientamento a valutare, congiuntamente a Recos, progetti di ridimensionamento, cambiamento di tecnologia o di integrazione con il biodigestore dell’attuale impianto di Trattamento Meccanico Biologico, allo scopo di ottenere costi di trattamento e risultati in materia ambientale più accettabili e più performanti rispetto agli attuali.

Si allega il testo integrale della relazione presentata dal Presidente Pierluigi Peracchini ed approvata dal Consiglio Provinciale:

Con il Decreto del Direttore del Dipartimento Ambiente e Protezione civile regionale n. 2286 del 17/04/2021 si è concluso il P.A.U.R. , procedimento autorizzativo unico regionale, che ha riassunto in sé ogni autorizzazione, permesso, valutazione ambientale inerente la proposta di realizzazione dell’impianto di digestione anaerobica con produzione di biometano in località Saliceti, variante sostanziale della precedente Autorizzazione Unica relativa all’impianto di T.M.B., trattamento meccanico biologico della frazione secca di rifiuti urbani.

Il nuovo impianto viene autorizzato per una quantità massima complessiva in ingresso per i CER 200108/200201 di 60.000 t/anno e per il verde di 30.000 t/anno.

La realizzazione dell’impianto consentirà di soddisfare localmente i fabbisogni di trattamento e recupero della FORSU, con un contributo anche a livello d’ambito regionale.

Attualmente in Provincia della Spezia il conferimento della FORSU raccolta dai Comuni avviene presso le aree di trasferenza di Boscalino, con successivo avviamento ad impianti di digestione anaerobica collocati fuori del territorio provinciale (con forte dipendenza da situazioni e scelte totalmente esterne) quali:

Sospiro – Cremona (distanza circa 141 km dal centro di trasferenza di Boscalino)
Albairate – Milano (circa 235 km)
Tortona (circa 167 km)
Villanova del Sillaro – Lodi (circa 188 km)
e per la frazione verde

Voghera - Pavia (circa 180 km);
con un costo attualmente regolamentato pari ad € 110 a tonnellata, derivante dagli 89 €/t di cui al Project Financing originario, più 21 €/t di costo di trasferenza, costo complessivo su cui ReCos, con l’attivazione dell’opzione per la costruzione del biodigestore, si è preventivamente impegnata a riconoscere ai Comuni della Provincia della Spezia uno sconto di 5 €/t portando il prezzo attualmente sostenuto a 105 €/t.

Attualmente gli oneri correnti di funzionamento relativi all’assetto attuale della trasferenza svolta presso la piattaforma dell’Impianto di Boscalino risultano pari a 113 €/t, di cui ben 106 € di sola gestione.

Per quanto riguarda le tariffe di conferimento a regime nel nuovo biodigestore di Saliceti, deve essere evidenziato come la medesima relazione sulle componenti economiche e finanziarie del progetto approvata con il PAUR prevede una tariffa di remunerazione della linea di trattamento FORSU pari a 90 €/t.

Nell’ambito del PAUR, peraltro, non è stata approvata la tariffa di ingresso all’impianto; è infatti competenza della Provincia approvare definitivamente le tariffe di conferimento, anche alla luce di una attenta valutazione del quadro economico generale, che dovrà arrivare ad una versione definitiva e validata, sulla base del quale definire la tariffa finale, che in ogni caso dovrà essere significativamente inferiore a quella attuale.

Come da prescrizioni regionali definite in fase istruttoria, le tariffe dovranno essere diversificate sulla base del grado di purezza della FORSU conferita dai singoli comuni, al fine di stimolare una raccolta di elevata qualità, minimizzando gli scarti e gli effetti ambientali.

L’AIA prevede infatti (come le AIA degli altri impianti di biodigestione FORSU autorizzati sul territorio regionale) soglie massime di impurità (FORSU → massimo 20% e VERDE → massimo 10% ) e la fissazione di tariffe di ingresso crescenti al crescere delle frazioni estranee fino al limite sopra indicato. Al di sopra dei massimali il rifiuto viene declassato a rifiuto indifferenziato ed avviato al recupero presso l’attiguo impianto TMB/CDR, con applicazione delle relative tariffe.

In Provincia della Spezia rappresenta elemento di rilievo il costo di trattamento e smaltimento dei rifiuti indifferenziati, al momento pari a 187 €/t, ben superiore alle tariffe di conferimento degli altri impianti d’ambito regionale, scontando l’assenza di una discarica di servizio dedicata e costi e passività pregresse.

Analogamente alla questione tariffaria il PAUR non interviene nemmeno nella quantificazione dei costi di costruzione, così come nella revisione ed adeguamento delle condizioni relative alla concessione di servizio nascente dal Project, che viene significativamente modificata.

In ogni caso già il solo costo per il trattamento dei rifiuti indifferenziati rende necessaria una revisione generale dei rapporti tra Comuni e RECOS, compito che spetta alla Provincia.

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