"Nei giorni convulsi che hanno accompagnato la crisi del governo di Giuseppe Conte e l'incarico a Mario Draghi, Italia Viva è stata oggetto dell'ostilità di tutti gli alleati del centrosinistra e, in particolare alla Spezia, del perentorio comandamento di Articolo 1 che con noi non si parlasse più.
Tale comandamento è accompagnato quasi ogni giorno dai sermoni confusi di Moreno Veschi che ci accusa di intelligenza con il nemico, anzi di essere sostanzialmente il nemico, cioè un partitino di destra. Oggi un analista politico qualsiasi così riassumerebbe la situazione in cui ci troviamo.
L'incarico a Draghi è sostenuto da tutte le forze della maggioranza uscente, nonostante i tentennamenti di Leu e per onestà, in forza dell'intervento risolutivo di Beppe Grillo, che ha deciso l'esatto opposto di quanto i suoi principali alleati attendevano. Quindi sosteniamo tutti la stessa azione politica.
Se guardiamo al territorio, un analista più attento osserverebbe che non proprio tutti la sosteniamo, dato che Rifondazione Comunista ha indetto una mobilitazione dall'evocativo slogan "Draghi? No grazie", contro Draghi, contro il governo delle banche.
Eppure alle ultime elezioni provinciali senza problemi il centrosinistra, tutto, ha deciso di allearsi anche con Rifondazione Comunista che, se la politica ha un senso, si trova sull'altra faccia della Luna rispetto a quella in cui abita il centrosinistra oggi.
A guardare i dettagli poi, mentre Italia Viva portava da ogni angolo della provincia i propri voti alla coalizione, si è dovuto registrare che uno dei consiglieri comunali spezzini della sinistra massimalista ha regalato i suoi mille e 60 voti al centrodestra.
Per carità di patria fino ad ora si è cercato di non farlo notare, ma è purtroppo accaduto. Altro risultato delle volontà divisive che percorrono il centrosinistra è stato candidare presidente Ferruccio Sansa, riferimento ormai di nessuno tra quelli che lo hanno imposto, oggi relegatosi al ruolo di gaffeur.
In conclusione noi ci siamo, purché finisca la pretesa di tenere un processo al giorno sui nostri comportamenti e anche quella di chiederci di essere uguali a tutti gli altri perché non li siamo. Tutte le energie risparmiate dal porre veti potranno essere felicemente impiegate nell'evitare di perdere un'elezione dietro l'altra".
Antonella Franciosi e Gianluca Tinfena, coordinatori provinciali di Italia Viva La Spezia