"Sette mesi fa, crollava il Ponte di Albiano, fortunatamente senza vittime. Sette mesi fa, si interrompeva un'arteria vitale per oltre 40.000 residenti e tantissime aziende del territorio. In sette mesi, che cosa è stato fatto? Avendo letto che erano iniziate le operazioni di sgombero delle macerie, ieri ho fatto un sopralluogo. Come procedono i lavori? Non procedono. Anzi, è tutto fermo a sette mesi fa. Infatti, dal luogo del crollo non è stata rimossa nessuna maceria e tutto il progetto è ancora colpevolmente in alto mare", fa sapere il consigliere regionale Paolo Ugolini.
"Sul luogo, ho anche incontrato alcuni tecnici dell'ANAS che stavano discutendo proprio del progetto del nuovo Ponte di Albiano. Da loro ho appreso che le macerie sono ancora tutte lì, che non sono state messe in sicurezza e che per procedere si attendono ancora i permessi ministeriali. Apparentemente, i lavori inizieranno a fine anno. L'unico segnale positivo è il via libera, stando all'ultima conferenza dei servizi, alle rampe di servizio per collegare la strada interna all'autostrada, anche se ancora non si è deciso dove posizionarle", continua il pentastellato.
Che poi conclude: "Sebbene il ponte sia in Toscana, i disagi più rilevanti colpiscono i territori della Liguria con cui confina, con ricadute pesantissime. Ora che è stato nominato il Commissario Fulvio Soccodato e individuata ANAS per la ricostruzione, non sono più accettabili ulteriori ritardi. È ora di mettere mano allo sgombero dell'area liberandola dalle macerie, di procedere celermente con le rampe di collegamento e quindi di avviare la ricostruzione dell'infrastruttura. Lo dobbiamo ai cittadini e alle aziende che operano sul territorio. Il tempo delle scuse è finito".