"A Orlando, che - con una efficace metafora tratta da un contesto storico novecentesco remoto nel tempo e nello spazio - ha paragonato la odierna sudditanza della Spezia di Peracchini rispetto a Genova a quella della Bulgaria di Zivkov nel rapporto con l'Unione Sovietica - Peracchini risponde sarcastico che Orlando sarebbe un esperto di relazioni fra gli ex stati d'oltrecortina poiché le sue radici politiche affondano nel Partito Comunista.
Si tratta di una metabasi (cambiamento di discorso) frutto della percezione che Peracchini certamente ha di come quel giudizio di subordinazione a Toti che lo riguarda sia ormai diffuso e radicato (tanto è vero che Toti ha vinto 'nonostante' Peracchini e Ponzanelli, non certo 'grazie' ad essi).
Andrea Orlando aveva dodici anni quando Berlinguer scrisse che si era esaurita la spinta propulsiva del PCUS e Moro intuiva che era maturata l'idoneità del PCI a governare (sia pure in alternanza con un partito democratico di ispirazione popolare) e ne aveva venti quando cadde il muro di Berlino e in Italia - contemporaneamente, alla Bolognina - finiva il Partito Comunista Italiano; il quale peraltro, nella sua dimensione nazionale, aveva in precedenza contribuito decisivamente con i suoi uomini alla Liberazione dal nazifascismo, alla redazione della Costituzione più bella del mondo, alla lotta democratica contro il terrorismo.
La sortita di Peracchini è un boomerang per due distinti motivi:
- 1) la sua maggioranza è decisivamente sorretta, ora - non sessant'anni fa - da un partito, la Lega, che vede nella Russia di Putin il suo modello, il suo riferimento internazionale privilegiato, qualcuno dice anche una generosa finanziatrice.
Quella Russia che Putin ha pianificato così come è oggi insieme ai suoi colleghi gerarchi del KGB (divenuti poi tutti trilionari delle energie naturali o, come minimo, oligarchi che rispondono solo a lui), Russia che i politologi definiscono una "dittatura democratica" e nella quale si cerca di avvelenare al bar dell'aeroporto il principale temerario oppositore... - 2) Peracchini, fino a qualche mese prima di candidarsi a sindaco per il centrodestra, è stato per anni un soggetto gravitante nell'area di centrosinistra di cui Orlando già era un autorevole punto di riferimento: nel 2007 aveva accettato con entusiasmo il diploma di 'fondatore onorario' del Partito Democratico; frequentava assiduamente gli appuntamenti di circoli culturali cui aderivano solo iscritti e simpatizzanti del PD di formazione cattolicodemocratica; nel 2015 partecipò attivamente alla campagna elettorale in favore di quel 'trinariciuto' di Cofferati per le Primarie regionali; ed è stato membro del Comitato Portuale, del Consiglio della Fondazione Carispe, della Camera di Commercio, di Promostudi, del Comitato di Distretto della Nautica...sempre - indipendentemente dalla modalità di designazione - come espressione di ambienti vicini alla (allora) maggioranza di centrosinistra, suggerito da questi ultimi o - quantomeno - con il loro 'gradimento'. E all'epoca Peracchini non aveva dodici anni, e neanche venti..."
Paolo Bufano