Come circolo di Legambiente, così come altre associazioni sia nazionali sia locali, manteniamo una costante attenzione su quanto succede in tema di parchi e aree naturali protette. Attenzione e, molto spesso apprensione, dovuta a dinamiche e ad interessi che ne aggrediscono la missione e ne compromettono l’esistenza. E’ del maggio scorso la sentenza 134/2020 della Corte Costituzionale che delegittima buona parte della legge della Regione Liguria, la nr 3/2019, una legge sulle aree protette inadeguata alla tutela degli interessi ambientali.
Ma quale è il valore economico delle aree protette? Prendiamo il Parco nazionale delle 5 terre che si estende su un’area di 39 Kmq. Per semplicità consultiamo il sistema informativo nazionale il quale ci dice che l’Ente Parco delle 5 Terre nel 2019 ha incassato più di 29 milioni di Euro (29.291.708,08). Una cifra rilevante che si riverbera positivamente sull’economia e le attività del territorio circostante. Il Parco di Portofino, 31 Kmq tra terra e area costiera, incassa 1,6 milioni di Euro, il Parco di Montemarcello Magra Vara, che si estende su un’area di 43,2 Kmq, nel 2019 incassa 0,9 milioni (973.070,98) di Euro.
Sicuramente, sia Portofino sia Montemarcello Magra Vara scontano lo svantaggio di essere un Parco Regionale e, con tutti i distinguo del caso, qualche domanda ce la dobbiamo porre, in particolare su Portofino, dove l’attuale giunta regionale ha sprecato l’occasione e l’opportunità di promuovere a nazionale l’Ente Parco. Sul Parco di Montemarcello Magra Vara si sta allargando il fronte di sostegno alla proposta di Parco Nazionale Interregionale, alla possibilità di integrare l’attuale Parco Campagna della Piana di Marinella e a consentire l’ingresso nel Parco dei comuni che ne stanno facendo richiesta. Si vuole fare del Parco un sistema in grado di conservare e tutelare il patrimonio naturalistico e ecologico e al contempo essere un motore e un volano sociale ed economico capace di produrre cultura, competenze e ricchezza.
Oltre alle attività tracciabili contabilmente, il Parco ha un valore immenso per il fatto stesso di esistere, il cosiddetto valore di non-uso, in quanto garantisce la sopravvivenza di specie e di habitat e fa da cura, mitigazione e contrasto agli effetti sul capitale ambientale, naturale, sociale ed economico dovuti e accelerati dai cambiamenti climatici. Il Parco è un bene pubblico la cui gestione ne deve valorizzare e tutelare gli aspetti caratteristici a vantaggio di tutti.
In Commissione Ambiente e Territorio della regione Liguria, giace una proposta di legge che aggredisce l’esistenza e la natura stessa dell’Ente Parco Montemarcello Magra Vara. Proposta che, se fino ad ora è rimasta inascoltata, costituisce comunque una mina vagante e fa da spalla e sostegno a proposte di smembramento e privatizzazione del territorio del nostro Parco. Insomma si vuole cedere la gallina e anche il pollaio, non si capisce se per incapacità o interesse, si persegue una gestione riduttiva del Parco, perdendo enormi e immaginabili opportunità economiche, invece di percorrere una strategia che tuteli il patrimonio pubblico e la sua funzione ecologica, che ne aumenti il valore a vantaggio di tutti i cittadini e di tutti quanti traggono benefici dai servizi ecosistemici e quindi economici (aria e acqua pulita, suolo fertile, biodiversità, gradevolezza, bellezza, salubrità ecc.) che un’area naturale protetta e tutelata riesce generosamente a fornire.
Personalmente penso che ogni cittadino abbia il diritto e nel contempo il dovere di essere partecipe e protagonista della politica ed esercitare quella valenza di sovranità che la nostra costituzione ci consente e garantisce, specialmente in momenti come questo dove si decide del proprio futuro e della qualità del proprio esistere.
Giovanni Cortelezzi
Presidente circolo Legambiente Lerici