"L'antifascismo non è una moda, un vezzo, come la passione per l'antiquariato o per la polifonia cinquecentesca", così Francesca Castagna candidata al consiglio regionale del Partito Democratico.
"Commemorare i fatti e gli uomini della Resistenza non equivale a ricostruire in costume le battaglie napoleoniche per diletto. Questo è ciò che pensa e vuol far credere chi descrive la guerra di Liberazione come uno scontro 'fra uguali', una guerra civile fra fazioni con la stessa dignità o entrambe ugualmente prive di dignità".
"E chi predica oggi questa abominevole equivalenza è proprio - guarda caso - chi, nelle vicende di oggi, sparge il seme dell'intolleranza, dell'egoismo sociale e dello sciovinismo e indica come orizzonte salvifico quello di un'Italietta autarchica, chiusa in sé stessa, forte coi deboli e debole coi forti, e soprattutto con un uomo solo al comando".
"No, l'antifascismo è un connotato etico universale: chi lo ricorda con commozione e lo pratica attualizzandolo contro vecchie e nuove minacce alle libertà fondamentali è un soldato della nostra Costituzione, mentre chi lo maneggia con sufficienza, con imbarazzo e a volte addirittura con malcelato disgusto è un avversario da combattere, sia pure con le armi della democrazia, quelle che proprio gli antifascisti e i resistenti hanno conquistato col sangue per tramandarle a noi impegnandoci a preservarle".
"Per queste ragioni sottoscrivo con convinzione l'appello dell'ANPI a tutti i candidati alle regionali a difendere i valori antifascisti e a combattere intolleranza e razzismo".