Dopo alcune turbolenze il caos consiliare è stato risolto ed è tornata la pace nella principale aula istituzionale (tuttora virtuale) di Sarzana. Ma non senza qualche polemica: i principali esponenti dell'opposizione chiedono spiegazioni sull'adesione al gruppo Cambiamo di Giovanni Toti da parte dei consiglieri Maria Grazia Avidano e Luca Spilamberti; sempre le opposizioni fanno notare quanto non considerino un atto di rispetto la sospensione delle deleghe in vista della campagna elettorale di Costantino Eretta, vicesindaco e Assessore alla Sanità, e di Roberto Italiani, Assessore al Turismo.
Entrambi hanno rimesso le deleghe al sindaco, ma l'opposizione, tra i quali Mione (Sarzana per Sarzana) e Raschi (Italia Viva) lo vedono come un atto egoistico. Ma la seduta è iniziata con l'intervento di Beatrice Casini, che ha spiegato le motivazioni della nascita del suo nuovo gruppo "Siamo Sarzana": "Ci troviamo tutti in una fase politica di caos, ma spero che presto si faccia chiarezza sia in fase nazionale sia locale - e prosegue - Io vengo dal centrosinistra e rimango fedele a quell'area". Poi spiega: "Ho deciso di far nascere questo gruppo civico che è libero dal preconcetto politico e aperto ai cittadini. Mi siederò tra i banchi dell'opposizione e le proteste concrete saranno ascoltate, invece, per il resto, sarà un'opposizione costruttiva".
Poi Castagna (PD) scatena la polemica: "Si tratta dell'ennesimo consiglio di scambi e riposizionamenti: sembra di essere al calciomercato dei consiglieri". E prosegue: "Vorrei anche capire le motivazioni della consigliera Avidano e di Spilamberti che li hanno spinti ad aderire a Cambiamo: si sono professati leghisti e poi sono usciti dal partito, e ci chiediamo ancora perché la gente si disinteressa della politica". Poi conclude su Eretta e Italiani: "Sospendersi le deleghe è un atto sbagliato: se una persona si prende un impegno deve portarlo avanti".
Dopodiché Paolo Mione di Sarzana per Sarzana: "Vorrei capire perché gli assessori non si sono dimessi. Quando si riceve un incarico ci sono degli obblighi nei confronti della città". Successivamente: "Lo dicano pure chiaramente che stanno facendo i loro interessi. Infine se Spilamberti e la Avidano, dopo essersi professati leghisti, passano a Cambiamo, forse sono un po' confusi". Risponde la consigliera Avidano: "Per questo passaggio di vantaggi non ne ho avuti e nemmeno promesse di poltrone. Semplicemente condividiamo il progetto regionale di Toti, ma rimango fedele a Matteo Salvini".