"È approdata finalmente in consiglio regionale, dopo oltre un anno dalla prima stesura e discussione, la mia proposta di legge sulla tumulazione degli animali d'affezione", fa sapere il capogruppo regionale Fabio Tosi, primo firmatario della Pdl sottoscritta dal collega di Gruppo Andrea Melis.
"Una proposta nata dopo aver ricevuto numerose segnalazioni – continua Tosi -: in questi anni, tantissimi cittadini mi hanno infatti chiesto se fosse possibile trovare una soluzione dignitosa alla tumulazione dei loro amici a quattro o due zampe. Una richiesta legittima, visti i trascorsi della nostra regione. Infatti, in Liguria esiste una legge specifica, votata nel 2015 (la 25/2015), che aveva istituito i cimiteri per gli animali, disciplinando dunque su scala regionale la creazione di apposite aree dedicate alla loro sepoltura. La legge, ottima e giusta, ha però incontrato due grossi ostacoli: l'orografia del nostro territorio, che non permette di individuare facilmente spazi idonei da destinare a questo tipo di iniziativa; e le difficoltà economiche dei Comuni, che di fronte ad altre necessità ed evidenti emergenze, devono soprassedere".
"Ecco dunque che la tumulazione (dopo cremazione con le ceneri conservate in urna separata) degli animali d'affezione nella tomba di famiglia diventa la soluzione non solo più praticabile ma anche quella più ragionevole e vicina a chi ha trascorso una parte importante della propria vita con un animale da compagnia, che nella stragrande maggioranza dei casi sono veri e propri membri di una famiglia", continua Tosi.
"Approvare questo iter è stato certamente un gesto di grande civiltà e sensibilità, e permette a chi ha condiviso la propria esistenza con un animale d'affezione di dare loro una sepoltura che li faccia sentire ancora vicini alla famiglia. Un scelta accolta positivamente anche da don Silvio Grilli, portavoce della Curia, secondo cui "Cani e gatti sono creature di Dio e vengono anche accettati all'interno delle chiese durante le funzioni. Se uno vuole essere seppellito accanto al suo animale domestico non diventa certo una questione religiosa quanto piuttosto una questione civile", conclude.