Le nostre motivazioni non sono meramente strumentali ma si basano su alcune considerazioni e dubbi che sono stati portati alla luce anche dai comitati civici che si sono formati apposta per contrastare questa operazione.
In primis la questione del posizionamento del sito, già a rischio di possibili inondazioni. In secondo luogo il possibile rischio di inquinamento delle falde acquifere che si trovano in prossimità dell'impianto. Riscontriamo inoltre un evidente aumento del traffico dovuto al trasporto del rifiuto organico tramite gomma, con un elevato numero di camion che percorrerebbero le strade dei comuni di Santo Stefano e Vezzano.
Neanche dal punto di vista economico è stato garantito qualche beneficio alle cittadinanze più interessate alla vicenda, come per esempio un'importante riduzione sulla tassa della spazzatura.
Ci poniamo quindi in linea con i sindaci e con le popolazioni dei due comuni.
Capiamo la difficoltà nell'individuare un sito che possa garantire un buon livello di smaltimento di rifiuti per quanto riguarda il livello regionale, riteniamo tuttavia che la provincia della Spezia sia dal punto di vista ambientale già posta sotto eccessivo stress (si pensi alle crociere che, non potendo godere dei moli elettrificati, bruciano carburante anche vicino alla città o ai siti inquinati sulle sponde del Magra).
Chiediamo pertanto una sede differente da Saliceti e Boscalino per insidiare il nuovo biodigestore.
Luca Gazzano
Art1 provinciale SP