Con asili e scuole chiuse, con i nonni sottoposti, come tutti, alle misure di distanziamento sociale e con molti genitori che vanno comunque a lavorare o si avviano a riprendere la propria attività nelle prossime settimane, il problema dell'accudimento dei bambini è uno degli effetti collaterali dell'emergenza sanitaria in corso.
La Giunta regionale, a inizio marzo, ha promosso un bando per un contributo una tantum finalizzato a questo scopo, con importo di 500 euro per i nuclei familiari con ISEE fino a 20.000 euro e di importo di 300 euro per i nuclei con ISEE tra 20.000 e 50.000 euro. Un'opportunità che hanno pensato di cogliere diverse migliaia di famiglie liguri. Peccato però che oggi, a bando chiuso, i genitori che chiedono informazioni a Filse (che lo ha gestito) si sentono rispondere che, in base alle risorse stanziate dalla Giunta regionale, potranno ricevere il contributo soltanto i nuclei familiari con ISEE inferiore ai 7.000 euro.
Sia chiaro: in assenza di ulteriori risorse è sacrosanto privilegiare le famiglie più bisognose, e tra il non far nulla e aiutare le fasce più deboli è senza ombra di dubbio più auspicabile la seconda opzione. Ma allora non sarebbe stato più serio, sapendo di avere a disposizione una cifra modesta, non sbandierare l'iniziativa come un bonus disponibile per tutte le famiglie con ISEE inferiore ai 50.000 euro ed evitare così di prendere in giro migliaia e migliaia di liguri a cui è stato fatto credere di poter accedere al contributo?
Gruppo PD in Regione Liguria.