"Questo continuo rimpallo di competenze di “vorrei ma non posso” - spiega la capogruppo - in realtà nasconde una strategia molto più fine: le Regioni danno la colpa al Governo, il Governo dice che le Regioni sono lente nell’eseguire, e l'unico che piange è il cittadino. Il Presidente della Regione Liguria sicuramente ha preso il suo stipendio ogni mese e ha preso i suoi finanziamenti elettorali per riempire le sue casse: ma a quelle dei commercianti e delle partite Iva chi ci pensa? Se almeno tutta la politica avesse accettato di tagliarsi lo stipendio come ho fatto io, per darlo a un fondo di aiuto per chi ne ha bisogno, sicuramente avremmo qualche problema in meno".
"Adesso è arrivato il momento di smettere di giocare a rimpiattino: la Regione, i Comuni e il Governo devono mettere in atto, insieme, soluzioni rapide e immediate. I negozianti pagano le bollette e gli stipendi ai loro dipendenti e devono saldare le fatture delle forniture che sono arrivate prima della chiusura. Senza nessun introito è impossibile per il 90% delle aziende resistere per più di un mese o due. È impossibile continuare a parlare di aprire o non aprire, con lotte politiche interne dove Sindaci dello stesso partito della Giunta regionale non rispettano le indicazioni della Regione, con accuse reciproche tra Regione e Governo, che poi si incontrano e si abbracciano alle cerimonie come amici fraterni", continua Salvatore.
Che poi conclude: "Noi abbiamo proposto moltissime idee pratiche per aiutare cittadini e aziende a vivere e dare lavoro. È ora che le istituzioni facciano il proprio dovere come i cittadini fanno ogni giorno della loro vita".