Prima di commentare i fatti accaduti ieri mattina davanti a Palazzo Chigi dovrebbe avere l'accortezza di accertare le notizie e le circostanze conosciute senza andare troppo in là con la mente che potrebbe a quell'ora del mattino essere ancora annebbiata dalle libagioni della serata appena trascorsa.
I due carabinieri e la passante, a cui vanno tutti i nostri più sinceri auguri di pronta guarigione, sono stati feriti da uno sparatore la cui biografia, stando a quel che finora si conosce, contiene null'altro che la disperazione di una vita senza lavoro e senza più famiglia in quanto disoccupato da mesi e divorziato. Ha sparato ai Rappresentanti delle Forze dell'Ordine nel momento in cui il nuovo governo giurava fedeltà alla Costituzione e quando nel suo folle disegno non poteva più sparare ai membri del governo (stando a sue successive dichiarazioni).
Quel che è certo è che dalla bocca di taluni sprovveduti e improvvisati commentatori, tra chi lo fa per obbligo (i giornalisti) e chi per passione (gli schiavi di twitter e facebook), sono uscite tesi ardite o ridicole. "Chi semina odio..." è stato il concetto più banale e più diffuso. Subito dopo si è passato al bersaglio più facile il MoVimento 5 Stelle e il suo fondatore Beppe Grillo, fomentatore di odio, aizzatore di violenza e chi più ne ha più ne metta.
Non c'è nulla di più criminale che indicare un bersaglio per scrollarsi di dosso la propria responsabilità.
Come accennato in precedenza, a questa caciara mediatica non si è sottratto neppure il sindaco (minuscolo) di La Spezia, in compagnia del suo più illustre collega fascista romano (ormai si mescolano molto bene tra di loro al governo...) intravvedendo "acutamente" nei fatti della mattinata il risultato della contrapposizione di queste ultime settimane.
Ricordiamo al nostro "illustre primo cittadino" che alcuni mesi fa un signore davanti a Montecitorio non sparò, non attentò alla vita altrui, ma decise lui di farla finita denunciando così la propria disperazione.
Ieri, poche ore prima, alle 1.00 di notte, un altro uomo di 54 anni con problemi economici per aver perso il lavoro si è cosparso di liquido infiammabile e poi è corso avvolto dal fuoco in piazza del Parlamento, soccorso dai carabinieri è stato ricoverato in ospedale gravissimo.
Per queste persone non ha speso una parola.
La politica è chiamata a portare la responsabilità delle sue azioni e non ad affogare in un bla bla sterile e ridicolo.
In questo tempo di pensiero unico, le larghe intese non autorizzano alle larghe scemenze.
Parlare di meno, e possibilmente cum grano salis.
Il MoVimento 5 stelle è sempre stato contro la violenza, noi facciamo banchetti, raccogliamo firme, informiamo e sensibilizziamo le persone, siamo la risposta civile e democratica allo scempio che la classe politica tutta ha perpetrato negli ultimi 20 anni.