"La Giunta Comunale deve imprimere un’accelerazione sulla questione della presenza dell’amianto nei capannoni dentro l’Arsenale vicini all’abitato di Marola e non può limitarsi a fare un passetto alla volta sulla base delle decisioni unanimi assunte dal Consiglio Comunale ad inizio 2019.
Dopo i primi campionamenti effettuati con Arpal intorno all’abitato di Marola, che per fortuna hanno dato esito negativo, occorre innanzitutto che il Sindaco prenda una diretta iniziativa ed incontri l’Ammiraglio Lazio per concordare il Protocollo di Intesa sugli interventi di monitoraggio e bonifica del sito, sulla base del benestare preventivo formulato dall’ex Ministro della Difesa Trenta lo scorso agosto.
In base alla mappatura ancorché parziale ma comunque finalmente acquisita in Commissione su nostra richiesta, sono infatti risultate lampanti le legittime istanze degli abitanti maroline e dell’Associazione Murati Vivi.
Dietro le mura di porta Marola vi sono ben 5 edifici fatiscenti con copertura in eternit a rischio aero dispersione, che potenzialmente rappresentano un pericolo per la salute dei lavoratori dell’Arsenale e per i cittadini dei quartieri limitrofi: tutti ricordiamo infatti ciò che si è verificato quasi un anno fa quando un fortunale colpì il nostro golfo e provocò danni ai tetti in amianto di quei capannoni.
Occorre poi che la Giunta, anche grazie all’interessamento dei parlamentari locali, si assicuri che siano garantiti i finanziamenti necessari per le bonifiche e siano appaltati i primi interventi già a partire dai primi mesi del 2020.
Infine continueremo ad incalzare l’Amministrazione Comunale perché insista con la Marina Militare per ottenere una mappatura completa di tutti i siti presenti nella base navale con presenza di amianto: il problema va affrontato e risolto nei pressi di Marola ma non dobbiamo dimenticare che analoghi problemi possano riscontrarsi anche in altre aree in disuso presenti nell’intero compendio militare spezzino”.
Guido Melley
Capogruppo di LeAli a Spezia