Via Giovanni Minzoni, 2 19121 La Spezia SP
Telefono: (+39) 0187.725.1 , Fax: 0187.725.240.
orari di apertura: dal lunedì al venerdì: 8,30-13,00 e 14,30-18,00
"Comportamenti deprecabili, ma che non devono porre ombre sull'intero comparto della nautica e della cantieristica".
Un seminario online per conoscere meglio questo strumento.
In programma venerdì 6 novembre dalle ore 14:00 alle 17:00.
"Se vogliamo crescere dobbiamo cambiare mentalità".
L'Associazione interviene a difesa dei cittadini e delle imprese del territorio.
Il Presidente dell’Associazione Agenti Marittimi La Spezia, Giorgio Bucchioni, commenta quanto avvenuto nei giorni scorsi e i risvolti politici della vicenda.
"La Spezia, ma in generale la Liguria, continua a patire di un isolamento cronico, figlio di progettualità mai concluse o mai iniziate."
Le richieste degli Agenti Marittimi.
"La formazione professionale per Confindustria La Spezia è un cardine della politica associativa."
Per conoscere tutte le opportunità messe a disposizione dai recenti decreti.
L'obiettivo è quello di fornire chiarimenti utili agli imprenditori.
Grazie alle raccolte fondi di Confindustria La Spezia, Rotary La Spezia, Associazioni Spedizionieri e Doganalisti del Porto della Spezia.
A oltre un mese dal crollo del Ponte di Albiano Magra Confindustria La Spezia ritiene doveroso intervenire per richiamare l’attenzione sulle difficoltà degli operatori economici dell’area interessata.
La nota del Dott. Andrea Fontana, membro del cda della Dario Perioli Spa.
Mercoledì 13 maggio alle ore 10:00.
Primi arrivi: un ecografo portatile al 118 per coprire le urgenze sul territorio.
Proposta inviata anche alla ministra De Micheli.
l Presidente degli Agenti Marittimi della Spezia parla del crollo di Albiano come del simbolo di una lunga piaga di carenze infrastrutturali.
Il Presidente della Sezione Logistica Confindustria La Spezia chiede anche una sorta di "Piano Marshall".
Il crollo del Ponte di Albiano è un evento molto grave, che va ad impattare su un intero territorio dalla forte vocazione industriale, artigianale e logistica, che si estende dalla piana di Ceparana/Pian di Follo sino all’area logistica e al casello autostradale di S. Stefano Magra.
Le problematiche di tipo economico e sociale sono evidenti.
Questa importante area strategica da troppo tempo chiede ed attende il completamento di opere infrastrutturali importanti, come la completa riapertura della Ripa, un’opera essenziale che ha finalmente visto il compimento del primo lotto lo scorso ottobre e soprattutto il Ponte Santo Stefano-Ceparana, da troppi anni oggetto di discussioni politiche, economiche e tecniche, fondamentale bypass naturale per connettere l’area logistica di Santo Stefano Magra con l’area industriale di Ceparana/Follo/Albiano.
Ciò che è accaduto al ponte di Albiano è l’ennesima dimostrazione delle enormi problematiche legate al sistema infrastrutturale italiano. Problematiche che mettono in pericolo la nostra competitività economica a livello europeo, determinano danni all’immagine di un’Italia già ferita e causano in alcuni casi drammatiche perdite di vite umane.
La Liguria, terra strategica nel settore marittimo e logistico, accusa un grave problema in questo senso. La Regione dipende in larga misura da quattro direttrici autostradali che la attraversano e la connettono con il resto d’Italia ed Europa. Esse sono congestionate, prive della terza corsia, alle volte senza corsia di emergenza. Sono strutturalmente antiquate e con molte situazioni di rischio potenziale se non si procederà immediatamente a regolari interventi di manutenzione e al ripensamento di opere infrastrutturali alternative.
Il disastro di Albiano va letto alla luce di questa duplice mancanza.
Da un lato evidenzia una cattiva manutenzione delle infrastrutture, dall’altro denuncia l’errore commesso da coloro che negli ultimi trent’anni avrebbero dovuto far realizzare infrastrutture alternative (proprio come il nuovo ponte tra Santo Stefano di Magra – Ceparana) che avrebbero potuto alleggerire il flusso di traffico evitando l’accumulo di carico sul Ponte di Albiano. Così come è accaduto per la Gronda a Genova.
C’è bisogno di un’immediata soluzione. Una soluzione che va cercata al di fuori dei soggetti che gestiscono le infrastrutture, poiché sia quelli pubblici che quelli privati hanno dimostrato limiti enormi. Una soluzione che potrebbe essere trovata coinvolgendo enti professionali di certificazione a cui dare il compito di redigere un piano capillare di certificazione dei ponti, dei viadotti e delle infrastrutture critiche.
E’ altrettanto necessario inoltre mettere in campo un ‘Piano Marshall’ per le infrastrutture.
In Liguria le opere sulle quali si deve intervenire sono molte, come il rapido completamento del Terzo Valico e sempre in ambito ferroviario la Ferrovia Pontremolese e il raddoppio della Ferrovia con la Francia. Per quanto riguarda le autostrade esse vanno assoggettate ad imponenti lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, che arrivino anche alla definizione e realizzazione di tratte alternative che sostituiscano quelle maggiormente inadeguate per progettazione e conservazione.
Solo un intervento economico straordinario pari a quello post secondo conflitto mondiale potrà far si che la nostra portualità diventi l’hub logistico d’Europa ma anche semplicemente che le nostre merci e i nostri cittadini possano viaggiare liberamente e in sicurezza.
Alessandro Laghezza – Presidente Sezione Logistica Confindustria La Spezia
La Confindustria spezzina chiede al Governo di attivare procedure straordinarie come accaduto per il Ponte Morandi.
Il Presidente dell'Associazione Agenti Marittimi della Spezia lo ritiene un atto contrario al ruolo stesso di città portuale.
Le richieste di Confindustria La Spezia.
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