Sono anni che lo sosteniamo: il numero di case popolari e sociali in Italia e nella nostra città è drammaticamente inferiore alle reali necessità.
Si pensi che l’ultimo bando emanato il 24 gennaio 2011 ha visto 1848 partecipanti, di questi ad oggi hanno avuto assegnato l’alloggio 278 famiglie.
Nel contempo dal 2011 al 31 dicembre 2016 sono stati emanati 1568 sfratti per morosità.
Arte ha circa 200 alloggi popolari sfitti e due fabbricati in Via Bologna che nell’agosto del 2015 sono stati fatti evacuare per ragioni di sicurezza. Nonostante molti inquilini desiderino rientrare, questi16 appartamenti si trovano ancora oggi nello stato in cui sono stati abbandonati.
Si dice che la crisi è alle nostre spalle, che l’occupazione è aumentata, che gli indicatori economici lo confermano. Sono dati importanti anche se nel nostro territorio gli effetti positivi di questa situazione tardano a manifestarsi e quando si manifestano, come nel caso del vorticoso sviluppo del turismo che ha determinato un aumento molto importante di B&B, case vacanze, affittacamere, assistiamo anche ad una scomparsa dal mercato della locazione di molti immobili e conseguentemente ad un aumento degli affitti.
Ma nella nostra città ancora non si avvertono i benefici di una ripresa più generale ,anzi siamo tutti i giorni costretti ad affrontare gli effetti, le ricadute che ha avuto questa lunga crisi nel tessuto produttivo e sociale del nostro territorio.
Per troppo tempo si è continuato ostinatamente a perseguire la strada dell’incentivo alla proprietà dell’abitazione dimenticando la parte più debole della domanda.
Occorre affrontare alla radice il disagio abitativo diffuso in tutto il paese e come si evince anche dai dati forniti anche nella nostra città.
Questa situazione ora è evidente a tutti. Nessuno potrà negarla ora che lo stesso Parlamento, attraverso una propria commissione, la riconosce ed indica la necessità di istituire un fondo pluriennale per l’edilizia pubblica e sociale come richiesto da tempo da SUNIA CGIL e FILLEA.
E’ in questo contesto che i temi della rigenerazione urbana, delle politiche sociali e della sicurezza potranno dare risposte concrete, altrimenti il lavoro della commissione parlamentare si rivelerà un altro libro dei sogni.
Si pensi alle ricadute industriali occupazionali e sociali che potrebbe avere un simile finanziamento: una risposta ad un bisogno primario com’è quello della casa.
Per sostenere, arricchire, implementare quanto di positivo è contenuto nella relazione della Commissione Parlamentare, il SUNIA si farà promotore di incontri, ai quali andare unitariamente con le altre organizzazioni sindacali, con forze politiche e candidati alle prossime elezioni affinchè su questi temi ci sia l’assunzione di impegni chiari e la nuova legislatura si faccia carico di uno di quegli ostacoli che impediscono davvero il pieno sviluppo della persona umana: il diritto alla casa.
Franco Bravo
Segretario Generale Provinciale del SUNIA