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Balnearia: contraria al diritto europeo l'abolizione del diritto d'insistenza In evidenza

E' quanto emerge dalle relazioni degli avvocati Righi e Nesi, presenti oggi a Balnearia, nel convegno organizzato da Donnedamare. Nella mattinata si è svolta anche l'assemblea "Legge delega e riforme del settore balneare", evento a cura di Sib, Fiba e Oasi.


Continuano gli appuntamenti di Balnearia. Oggi il tema Bolkestein è stato approfondito con il convegno dell'associazione Donnedamare, dove erano presenti il senatore  Massimo Baldini, l'assessore della regione Liguria Marco Scajola, la presidente di Donnedamare Bettina Bolla e gli avvocati Roberto Righi ed Ettore Nesi. L'abolizione del diritto d'insistenza e del rinnovo automatico è contrario al diritto dell'Unione Europea perché è una modifica imprevista e imprevedibile che determina un esproprio del diritto di superficie e dell'impresa senza alcun indennizzo. Questo, in sostanza è quanto è emerso dal convegno, alla presenza di alcune centinaia di imprenditori balneari.

 

"L'aver abrogato il rinnovo automatico delle concessioni – questo in sintesi l'intervento dell'avvocato Righi – costituisce di per sé un illecito, perché è contrario al diritto comunitario del legittimo affidamento". Il senatore Baldini, padre della legge sul rinnovo automatico delle concessioni del 2001, dopo aver illustrato un breve excursus storico normativo sulla vicenda delle concessioni demaniali ha detto che "non si capisce il motivo per il quale l'Italia non è ancora riuscita ad uscire dalla direttiva Bolkestein. Nonostante il senato abbia dato mandato al governo di portare la questione in Europa, la vicenda non è ancora stata risolta. Sicuramente dobbiamo impedire che questo disegno di legge venga approvato".

A cura delle associazioni Sib, Fiba e Oasi si è svolto nella stessa giornata il convegno sul tema "Legge delega e riforme del settore balneare". Tema centrale dell'assemblea i pro e i contro del disegno di legge in materia di concessioni demaniali messe in discussione dalla direttiva europea Bolkestein. Il convegno si è aperto con il cordoglio e un minuto di raccoglimento per Roberto Galli, noto imprenditore balneare di Marinella di Sarzana che lunedì sera è stato tragicamente investito sul viale adiacente il polo fieristico di Marina di Carrara. Ad aprire il dibattito Riccardo Borgo, presidente nazionale Sib che ha ribadito la posizione del sindacato.

"Il disegno di legge – ha esordito Borgo – contiene dei principi che rappresentano un punto di partenza sul quale poter lavorare con il governo. Il nostro obiettivo è avere certezze per le imprese esistenti. Come Sib ci siamo battuti per affermare il valore delle nostre imprese, la professionalità dei nostri balneari e il riconoscimento del periodo transitorio che per noi deve essere di 30 anni". Dissenso generale quando il presidente di Oasi, Giorgio Mussoni ha sostenuto la posizione per la quale le imprese balneari dovrebbero andare all'evidenza pubblica. Chiaro, invece, il pensiero del senatore Maurizio Gasparri. "Non voglio mettere benzina sul fuoco – ha esordito il senatore – ma in quanto promotore dell'emendamento al 2020 ho ben presente il tema della Bolkestein. Non sono d'accordo con le tesi sostenute dai relatori che mi hanno preceduto, non condivido il disegno di legge, perché ritengo che le imprese balneari italiane non debbano essere messe in discussione e non debbano quindi andare all'asta. Oggi l'Italia deve dettare all'Europa le condizioni, è il momento per farlo, perché l'Europa non può imporre le gare. Difendo il diritto al lavoro e credo che il governo italiano debba negoziare in Europa alle sue condizioni. Dico a voi balneari di allearvi con tassisti, con gli ambulanti che oggi sono scesi in piazza a Roma per difendere i loro diritti".

Dello stesso parere l'assessore della regione Liguria Marco Scajola.
"In Liguria siamo molto preoccupati per il futuro delle nostre imprese – ha detto l'assessore – Sono oltre 20 mila le famiglie liguri che vivono grazie al settore balneare e il comparto turistico in Italia è l'unico a non essere in piena crisi economica. Non possiamo accettare che venga messo in discussione il settore. Il turismo balneare italiano rappresenta una parte della storia, della cultura e della tradizione e per questo il governo non può permettere che l'Europa detti le regole, ma deve chiedere un canale preferenziale. La sentenza di luglio 2014 è stata importante ma non possiamo basarci solo su quella. Il pensiero delle regioni sul ddl non è favorevole. Per questo abbiamo chiesto un incontro come conferenza Stato Regioni perché vogliamo essere parte attiva. Vogliamo sapere se il governo si è confrontato con l'Europa. Noi come regione Liguria faremo due leggi. La prima con la quale definiremo chi è il balneare, perché ad oggi non esiste nessun atto normativo che ne definisca il ruolo e la professione e la seconda riguarda il periodo transitorio che per noi deve essere di 30 anni, perché nessuno deve distruggere il sistema delle imprese balneari".

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