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Valentina Krahmer è l'unica italiana selezionata per lo “Young Citizens’ Council for the Oceans”, conosciamola meglio In evidenza

di Anna Mori - Studentessa del Capellini - Sauro, ha tre brevetti sub ed il sogno di diventare archeologa marina. Con coetanei di tutto il mondo avrà il compito di definire il "Blue Citizen".

Dall'a.s. 2022/23 è attiva presso l'Istituto Capellini-Sauro la sperimentazione quadriennale del Liceo delle Scienze Applicate per la Transizione Ecologica e Digitale (TrED). Inoltre, l'Istituto, dal 2021, partecipa alla Rete Europea delle "BlueSchools", il cui obiettivo è quello di "portare l'oceano in classe", attraverso attività didattiche mirate per migliorare la comprensione degli oceani e sviluppare un senso di responsabilità verso il nostro pianeta e l'ambiente. 

In questo ambito, l'Istituto Capellini-Sauro ha candidato una sua studentessa, Valentina Krahmer, come "Blue Citizen" per lo "Young Citizens' Council for the Oceans".
Un team di 15 adolescenti, tra i 16 e 19 anni, provenienti da tutta Europa, che faranno sentire la loro voce ai grandi dei forum globali ed ai policymakers in occasione del prossimo UNOC 2025 a Nizza dal 9 al 13 giugno 2025.
Amante della vela e del mare, tre brevetti sub, esploratrice, viaggiatrice curiosa, Valentina parla un fluente inglese ed ha le idee molto chiare su cosa vorrebbe fare “da grande”.

Abbiamo incontrato la studentessa per conoscerla meglio, e per farci raccontare le sue impressioni a caldo dopo essere stata selezionata, unica italiana, per far parte dello “Young Citizens’ Council for the Oceans”.

Valentina potresti trovare tre aggettivi per definirti?
Direi riservata, perché comunque non è che dico molto su di me a meno che non faccia delle amicizie profonde. Appassionata, perché se ho la passione per qualche cosa, la seguo fino in fondo. Infine, cittadina del mondo, perché comunque ho girato tanto e riesco ad adattarmi a qualunque situazione.

Quando è nata la tua passione per il mare?
Sono sempre stata vicina all’ambiente marino, sono nata a Hong Kong, su un'isola. In seguito mi sono trasferita a Lerici, a 200 m dal mare. Ho fatto due anni di vela, dove ho imparato molto, in seguito ho scoperto, però, che non era la mia vera passione, ma che preferivo la subacquea, settore in cui ho già conseguito tre brevetti. Ho iniziato ad interessarmi alla subacquea a 10 anni, ho fatto immersioni in Egitto, in Thailandia, in Sardegna e vorrei tanto continuare.
Inoltre, ho imparato a nuotare quando ero molto piccola, i miei genitori mi hanno sempre spinta ad andare al mare. Nel periodo estivo, vado sempre sulla barca a vela dei miei nonni, mi emoziona vedere i paesaggi dal mare e sapere che sotto la superficie dell’acqua c’è tanta vita. E poi, in quei momenti, non posso fare a meno di pensare alla storia, ai grandi velieri antichi che hanno solcato le stesse acque.
Penso di avere sempre avuto un legame speciale con il mare. Quando mi immergo, sono in pace con me stessa, c'è un silenzio che mi rilassa e poi vedere i tanti colori del mondo sommerso e gli animali marini, lo trovo meraviglioso.

Valentina, perché hai scelto il liceo TRED della Transizione Ecologica e Digitale?
In realtà l'ho scoperto per caso, quando me ne ha parlato una mia compagna di classe delle medie, mi ero iscritta inizialmente ad un’altra scuola. Devo dire che mi ha attirato il fatto che si fa informatica, che trovo molto utile, e che si studi in lingua inglese, come pure chimica.
Inoltre, il tema della transizione ecologica e digitale è molto attuale, le nuove tecnologie e la salvaguardia dell’ambiente, un corso che ci rende più partecipi, attraverso anche spunti di riflessione proposti nel percorso di studi, ad esempio attraverso le settimane dedicate ad un tema specifico. Il Liceo TRED ha soddisfatto le mie aspettative, riceviamo stimoli quotidianamente ad approfondire tutte le tematiche e a rimanere aggiornati su un settore che vede un’evoluzione continua. Ci documentiamo anche su paper scientifici e facciamo raccolta dati.

Per l’esperienza che andrai a fare nello Young Citizens’ Council for the Oceans, quanto è stato importante questo percorso scolastico?
Il percorso scolastico TRED è davvero importante e mi aiuta molto ad affrontare questa esperienza nello Young Council, è una base fondamentale su cui basare poi le attività di approfondimento che faremo, soprattutto legate all’aspetto politico e normativo, ambito su cui devo lavorare ancora. Il mio percorso di studi, comunque, mi ha insegnato come approcciarmi alle tematiche ambientali e digitali con una mente aperta, sapendo anche lavorare in gruppo.

Che cosa significa per te essere stata selezionata per lo Young Citizens’ Council for the Oceans?
Dovremo collaborare nella definizione di che cosa sia un “Blue Citizen”, concetto che in realtà non è ancora stato definito precisamente. Ci concentreremo su tre pilastri: la conoscenza del mare e degli oceani, il legame che l’uomo ha sempre avuto con il mare nel corso dei secoli e su come si potrebbe governare mare e oceani. Incontrerò gli altri ragazzi che partecipano al progetto in alcuni workshop e metteremo insieme tutto il nostro lavoro. Abbiamo dei temi da sviluppare, io, ad esempio, ho scelto l’over fishing. Il risultato del nostro lavoro sarà una sorta di manifesto che verrà inviato ai policy makers all’incontro di Nizza.
La partecipazione al progetto è stata inaspettata, non lo conoscevo, me lo ha proposto la Prof. Castiglioni. Per candidarmi ho dovuto scrivere sette pagine di documenti per rispondere ad alcune domande. Per la conferma ho dovuto attendere un bel po’ di tempo e poi sono stata felicissima quando ho saputo di essere stata selezionata. Abbiamo già fatto due incontri, questa settimana ci sarà il terzo, sono l'unica italiana, poi ci sono quattro tedeschi, un ragazzo proviene dall'Islanda, poi da Cipro, dalla Grecia, dal Portogallo, dalla Spagna e dalla Polonia, una ragazza dalla Svizzera, siamo 16 in totale. Sono ancora incredula di partecipare a questo progetto, me ne rendo conto tutte le volte che vengono inviati messaggi nel gruppo. Se è stato creato lo Young Citizens’ Council for the Oceans, credo che ci sia la volontà di ascoltare i giovani, e questo penso che sia davvero importante!

Quali argomenti condividerai con gli altri ragazzi dello Young Citizens’ Council for the Oceans?
Come dicevo abbiamo dovuto scegliere tra alcuni argomenti proposti, io approfondirò l’over fishing, la pesca intensiva. E’ un argomento su cui si dibatte molto, non credo sia facile risolverlo e diminuire la quantità di pesce consumato a fini alimentari, ricordiamo anche che la pesca è una fonte di reddito per tante realtà economiche. Parleremo con degli esperti e creeremo poi una presentazione che ognuno proporrà a Kiel, il luogo in cui ci incontreremo tutti.

Parliamo ora dei tuoi progetti per il futuro, come vedi Valentina tra 10 anni?
Spero tanto di aver già finito l'università e trovato lavoro. Mi piacerebbe sicuramente girare il mondo e fare l'archeologa marina, e magari aver scoperto già qualcosina, anche meno importante, ma comunque una carriera in questo settore. Diciamo che vorrei tantissimo arrivare a lavorare presso il centro di ricerca americano Smithsonian, una realtà molto importante. Mi sono appassionata a questo settore guardando film, serie tv e anche leggendo i libri di storia. C'è ancora molto da scoprire, l’ho scelto perché vorrei proprio studiare e sapere cosa è successo veramente nella storia.

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