Dagli arredi ai lavori, la super-Iva al 22% pesa anche sulla casa. Da luglio 2013 aumento per parcelle, ristrutturazioni e materiali utilizzati.
Neppure la casa si salva dall'aumento dell'Iva dal 21 al 22% previsto a partire da lunedì 1° luglio 2013 dalla legge di stabilità. In molti casi però continueranno ad applicarsi le aliquote ridotte al 10% e al 4%. L'Iva al 22% si applicherà alle parcelle professionali di geometri, architetti ed ingegneri ingaggiati in occasione di lavori di ristrutturazione. Ma anche ai compensi per la certificazione energetica da allegare al rogito in caso di compravendita o da inserire negli annunci immobiliari di vendita o locazione. Ricade, poi, nel perimetro dell'Iva al 22% anche tutto il settore dell'arredamento, dei mobili e degli elettrodomestici. Sugli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria nelle abitazioni, quando il proprietario sceglie la via del fai-da-te o comunque acquista direttamente i materiali, si applica semplicemente il 22 per cento. Al contrario, quando l'intervento su un edificio a prevalente destinazione abitativa è affidato ad una impresa, si rientra nel campo dell'Iva agevolata al 10% per l'edilizia, che è stata resa permanente dalla Finanziaria 2010. L'acquisto con posa in opera o l'acquisto dei cosiddetti "beni finiti" (in pratica, prodotti pronti per l'installazione, come i termosifoni) o dei beni "significativi" (una serie di prodotti elencati da un decreto del 1999, dalle finestre, ai sanitari del bagno, che scontano in parte l'Iva al 10% ed in parte ad aliquota standard), si applicherà l'aliquota al 4% prevista per l'acquisto e la costruzione della prima casa e la rimozione delle barriere architettoniche.