Dopo il saluto di Marco Greco per l'Amministrazione Comunale, Giorgio Pagano, presidente di Mediterraneo, ha spiegato le finalità dell'iniziativa: "Vogliamo conoscere gli orientamenti prevalenti in altre realtà del Paese per stimolare la riflessione su come affrontare le criticità del turismo lericino: Lerici ha infatti un andamento delle presenze turistiche che si discosta dalle dinamiche provinciali, caratterizzate dalla forte crescita di turisti stranieri (oltre il 60% del totale, superato il milione di presenze nel 2013) che ha più che compensato la crisi del mercato interno. Ha cioè un turismo più 'tradizionale' rispetto al quadro provinciale e più in linea con le medie regionali: un minor numero di turisti stranieri, una più bassa occupazione dei posti letto, una più alta concentrazione nella stagione estiva". Pagano ha così proseguito: "Lerici deve rinnovare la propria offerta al ritmo degli altri Comuni turistici, puntando al turismo di 'motivazione', cioè al turista orientato a un'esperienza di viaggio legata alla ricerca della qualità in territori autentici e unici: il suo territorio, i suoi borghi, i suoi sentieri, i gusti e i sapori, la storia e la tradizione marinara e letteraria possono essere il prodotto vincente di Lerici sui mercati internazionali, a patto che migliori l'offerta di servizi e la capacità di marketing".
Ermanno Bonomi, sociologo del turismo, ha delineato lo scenario dei cambiamenti in atto: "Bisogna puntare sul turismo perché è un moltiplicatore economico, sapendo che siamo in una dimensione internazionale: aumenta il turismo straniero, è nato un nuovo turista, consapevole, che si informa sul web ed è interessato alle nostre tipicità e ai nostri stili di vita". In questo quadro "il problema del marketing è fondamentale, va fatto essenzialmente sul web e deve essere 'relazionale' ed 'emozionale', raccontare cioè la nostra identità". Per Bonomi occorre inoltre puntare sui servizi: "Il turista non cerca solo da dormire o da mangiare, vuole sapere che cosa fare e chiede un programma di soggiorno". Infine Bonomi ha suggerito di dar vita a "reti di imprese" e di "presentare la provincia come un territorio omogeneo": Lerici "ha le caratteristiche delle Cinque Terre, ma deve lavorare di più su servizi, comunicazione, promozione ed eventi".
Michele Pagani, dirigente della Regione Liguria, ha sottolineato che Lerici "ha i dati turistici del Ponente in crisi" e che "deve saper offrire qualcosa di diverso": "il turismo balneare non va abbandonato, ma l'offerta va completata e integrata, puntando sul turismo dell'unicità del territorio e sulla qualità complessiva del sistema".
Dopo i numerosi interventi, tra cui quello del Presidente del Sistema Turistico Locale della provincia spezzina Damiano Pinelli, ha concluso i lavori Bernardo Ratti, presidente della Marittima: "Lerici è diventato un 'non luogo', ma ha basi solide da cui ripartire: la valorizzazione della costa, la rete sentieristica, la cultura, l'enogastronomia, la 'ligusticità'; l'identità e le peculiarità del territorio; ha un territorio unico al mondo ma servono capacità di pianificazione e di promozione, ed eventi di livello". Lerici, ha aggiunto Ratti, "non ha mai investito in modo serio sul turismo, basti pensare che su 450.000 crocieristi passati alla Spezia nel 2014, solo 600 sono arrivati a Lerici: basterebbe 'intercettare' il 10% di quelli che rimangono a bordo. Ma ora "è il momento di investire sul turismo, perché solo un turismo compatibile con l'ambiente può evitare il declino di Lerici e fare da volano per un nuovo sviluppo". L'Amministrazione Comunale ha il ruolo chiave: "convochi operatori, associazioni e cittadini e dia vita a un percorso partecipato che porti a una visione condivisa del futuro turistico di Lerici. Società Marittima e Mediterraneo sono a disposizione".