Per rianimare il mercato dell'affitto e consentire l'accesso alla locazione da parte delle famiglie più in difficoltà, è indispensabile che agli immobili locati attraverso i contratti "concordati", a canone calmierato in virtù degli Accordi territoriali fra organizzazioni dei proprietari e degli inquilini, sia applicato per legge un limite massimo, il più contenuto possibile, nella determinazione delle aliquote IMU. Congiuntamente si chiede sia prevista per i conduttori la detraibilità dei canoni come per gli interessi sui mutui prima casa. E' l'appello che la Confedilizia, in rappresentanza della proprietà immobiliare, e i Sindacati Sunia, Sicet e Uniat, in rappresentanza degli inquilini, rivolgono al Governo in vista del varo del decreto sul Piano Casa.
A giudizio di Confedilizia e Sunia, Sicet e Uniat, il momento nel quale ci troviamo richiede uno sforzo dello Stato per potenziare la locazione concordata come modo di controllare l'emergenza ed assicurare la mobilità delle forze del lavoro e studentesche sul territorio.