Il 27 ottobre 2023, Fincantieri e Leonardo hanno firmato un Memorandum of Understanding per rafforzare la loro collaborazione e “per definire iniziative e sviluppi legati a sistemi, inclusi droni subacquei, di protezione delle infrastrutture critiche sottomarine”. L’obiettivo è quello di mettere a fattore comune le rispettive competenze e capacità nel settore sottomarino.
L’accordo nel dettaglio ha come obiettivo lo sviluppo di una rete e sistemi di sorveglianza, controllo e protezione di infrastrutture critiche e aree marittime subacquee. Ulteriore obiettivo quello di valorizzare la filiera di riferimento attraverso il supporto a PMI e Start-up, che contribuiranno allo sviluppo di tecnologie innovative per il settore sottomarino.
Il documento è stato siglato anche alla luce del costituendo Polo Nazionale della dimensione Subacquea, inaugurato questa mattina. Abbiamo incontrato il Co-direttore Generale di Leonardo Lorenzo Mariani e l’Amministratore Delegato di Fincantieri Pierroberto Folgiero per capire da loro quali siano le aspettative delle due aziende sul neo-costituito Polo Nazionale della dimensione Subacquea.
“Un progetto importante e complesso – ha dichiarato Leonardo Lorenzo Mariani - che parte oggi, ma che arriva da un lavoro che è già in corso da alcuni mesi e che ha secondo me davanti un futuro molto importante dal punto di vista della sicurezza e dell’economia più in generale. Quindi l’interesse di Leonardo è altissimo. Pensiamo, insieme a Fincantieri, di portare avanti un contributo importante che deriva dall’esperienza che abbiamo nella sicurezza e nella difesa, ma soprattutto, insieme, valorizzare un parco di PMI che spesso sono detentrici di tecnologie, ma che senza la capacità di industrializzazione delle Grandi Imprese, rimangono spesso delle idee in cantina. La sfida è proprio questa – conclude - portare queste tecnologie ad un livello di maturazione tale da avere un effetto importante sull’economia”.
“Le aspettative sono quello di creare un portafoglio di nuovi prodotti e nuove tecnologie – ha spiegato Pierroberto Folgiero - grazie alla capacità di integrare quello che già esiste come tecnologia della subacquea nel nostro Paese e di evolverlo con un esercizio che deve essere di ecosistema, di aziende grandi e piccole, settore della difesa, della ricerca, civile, dell’energia, delle telecomunicazioni subacquee. Creare un luogo dove si uniscono le forze di quello che c’è oggi – conclude - e si uniscono i puntini per definire una strategia per la creazione di nuovi prodotti e soluzioni per una dimensione come quella subacquea”.