«L'aumento della spesa corrente, che comprende le uscite per il funzionamento delle strutture e per l'erogazione dei servizi - spiega Luca Costi, segretario regionale di Confartigianato Liguria - è stata, secondo la rilevazione più recente effettuata, superiore alla media nazionale (+0,8%) di quasi due punti percentuali».
Per quanto riguarda la dinamica della spesa delle Province tra il 2006 e il 2010, la Liguria si piazza al secondo posto con un aumento del +30,7%, appena sotto la capolista Sardegna (+31,4 %) e con una velocità tripla rispetto alla media nazionale (+11,1%). «Nei cinque anni campionati – dice Costi – la spesa corrente dei quattro enti provinciali è passata dai 276 milioni di euro del 2006 ai 361 del 2010. Un balzo in avanti determinato al 60% dall'acquisto di beni e servizi, per il 22% per il personale, al 13% per trasferimenti e al 5% da altre spese correnti».
A livello procapite, la spesa corrente delle province liguri è di 223 euro, di gran lunga superiore alla media nazionale di 154 euro. Le province della Liguria si piazzano al nono posto nella classifica della spesa per il personale, che si aggira sui 49 euro ad abitante, 10 euro in più rispetto alla media italiana. A superarci alcune regioni del Centro Sud, mentre le regioni più virtuose nel contenimento di questa importante voce di spesa risultano Veneto e Lombardia, dove il personale "pesa" rispettivamente 25 e 27 euro a cittadino. «Elevata risulta anche la spesa per l'acquisto di beni e servizi – aggiunge Costi – che è di 133 euro procapite. Analizzando gli impegni di spesa degli enti provinciali per funzione su 439 milioni di euro del totale, 106 vanno all'amministrazione generale, 86 ai trasporti, 76 per l'istruzione pubblica, 72 alla gestione del territorio, allo sviluppo economico 45, all'ambiente 32, 12 al turismo, 8 al sociale e 2 alla cultura». Sull'abolizione degli enti provinciali allo studio da parte del governo Monti, Costi puntualizza: «Secondo una recente analisi dell'Unione province italiane la Liguria è la quinta regione per numero di società e consorzi partecipati dalle Province: ben 220 contro i 91 per esempio di una regione come il Lazio, per un totale su scala nazionale di 3127 partecipate che costano 7 miliardi di euro. In tempi di spending review e in attesa dell'abolizione, il taglio delle spese degli enti potrebbe partire proprio da quelle partecipate la cui mission potrebbe essere svolta in modo efficace ed efficiente anche da privati».