Presso la sede di Confindustria La Spezia, il CEO di “Trillium Flow Technologies” David Paradis, e l’Amministratore Delegato di Termomeccanica Pompe e Trillium Pumps Italy Edoardo Garibotti, hanno fatto il punto sul progresso delle attività ad un anno dall’acquisizione di Termomeccanica Pompe da parte di “Trillium”, azienda con sede a Houston, Texas.
L’iniziativa strategica di Trillium di consolidare i suoi due marchi italiani di pompe, Termomeccanica Pompe e Gabbioneta Pumps, in un’unica entità, “Trillium Pumps Italy”, sta dando risultati positivi che portano a rafforzare la sua posizione di global player nel settore delle pompe ingegnerizzate.
“Siamo molto soddisfatti dell’acquisizione di Termomeccanica Pompe – ha dichiarato David Paradis - con i nostri investitori crediamo fortemente nelle capacità della città a livello industriale, siamo quindi contenti del nostro investimento. Il team che abbiamo trovato alla Spezia è molto competente sia dal punto di vista tecnico che commerciale. Abbiamo deciso di integrare le due aziende italiane con l’idea che potesse portare benefici sia agli impiegati che a i clienti e al mercato. Trillium è molto impegnata su progetti sociali e legati a sostenibilità e ambiente e cerca sempre di lasciare qualcosa alle comunità dei territori in cui opera. Nello specifico alla Spezia stiamo portando avanti molti progetti che riguardano la protezione ambientale e stiamo investendo, per ricompensare i nostri impiegati, anche su progetti di EHS, ambiente, salute e Sicurezza”.
Il CEO di Trillium Technologies ha evidenziato anche che la sinergia creata tra le competenze di TMP Pompe e Gabbioneta è stato un successo, permettendo al gruppo di incrementare la propria innovatività e affrontare progetti sempre più complessi. Benefici sono arrivati anche dall’integrazione dei prodotti di TMP e Gabbioneta che renderà possibile l’ingresso in nuovi mercati come quelli dell’America del Nord, America Latina e Sud-Est Asiatico.
“Grazie al progetto ‘One Plant – Two Locations’- ha aggiunto Paradis - siamo riusciti a creare una squadra, una cultura e un’organizzazione uniche che ci permettono di presentarci competitivi sul mercato. Siamo entrati nella fase della standardizzazione della metodologia di lavoro e dei sistemi informativi tra le due aziende. Il nostro progetto è quello di mantenere una presenza molto forte e di crescere in entrambi i siti di Nova Milanese e della Spezia, acquisendo ulteriori quote di mercato. Stiamo prendendo il meglio delle risorse umane dei due siti”.
Paradis ha spiegato che uno dei motivi strategici dietro all’acquisizione di Termomeccanica Pompe, sono state le capacità dell’azienda spezzina legate ai servizi di post-vendita, che una volta trasferite anche ad altri marchi hanno già portato risultati positivi.
“Due realtà come Gabbioneta e TMP avevano forti potenzialità – ha spiegato Edoardo Garibotti - ma difficili da sviluppare singolarmente in un mondo globale. L’integrazione tra le due aziende è stato un primo passo per sviluppare il potenziale che senza il gruppo Trillium Flow Technology, che dà una visione globale e la possibilità di accedere ai mercati, non sarebbe stata completa. Oggi stiamo integrando due aziende in un sistema globale, anche negli Stati Uniti, dove Trillium ha una società che fattura 100-120 milioni di dollari”.
Garibotti ha sottolineato che le due aziende sono state integrate con un modello orientato al cliente, prendendo il meglio da ciascuna in termini di organizzazione. Una prima integrazione è stata sul prodotto essendo le due aziende complementari. Il processo sta proseguendo, anche attraverso un miglioramento del prodotto per offrire il meglio sul mercato.
Per quanto riguarda la parte organizzativa, su alcuni aspetti è stato utilizzato il modello di Gabbioneta e su altri quello di TMP. A livello gestionale è stato applicato il sistema Gabbioneta risultato più evoluto, l’integrazione si concluderà a luglio. “Per il post-vendita – ha aggiunto Garibotti - abbiamo utilizzato il sistema di TMP che aveva sviluppato tutta una serie di società di service nel mondo e in Italia. Stiamo cercando di fare fotocopie di queste società nei paesi in cui le due aziende italiane hanno una flotta installata sufficiente per arrivare al ‘break even’ del conto economico. Le società per ora sono in Arabia Saudita, Abu Dhabi, Sud Italia. Abbiamo accordi di servicing in Qatar e in Kuwait. I prossimi step saranno nel Far East, in Nord Europa e Nord Africa, principalmente in Egitto”.
In merito alla ricerca e sviluppo, Trillium ha trovato ottimale il sistema sviluppato alla Spezia, dove quindi sono in corso progetti non solo per Nova Milanese, ma anche per il Nord America. “Grazie a Trillium abbiamo aperto il mercato dell’acqua in nord America – ha spiegato Garibotti – nuova realtà sia per TMP che per Gabbioneta. Abbiamo progetti che rasentano un valore totale di 30 milioni, attività che richiedono tempo con processi molto lunghi, anche di due anni”.
“Altra azione che era impossibile a livello di singola azienda – ha proseguito Garibotti - era la localizzazione. Un primo progetto è partito in Arabia Saudita con Saudi Aramco, la più grande società che gestisce il mercato del petrolio saudita. Abbiamo in essere un accordo quadro per la fornitura di pompe, a condizione di localizzare. Il progetto è partito ed è strutturato in due fasi. La prima si concluderà a fine anno, la seconda, più corposa, con un investimento di ben oltre i 10 milioni di euro per costruire un impianto di produzione verrà completata più avanti. La tecnologia sarà tutta italiana, la parte operativa di costruzione sarà locale. Per compensarci, ci viene garantito un quarto delle forniture richieste”.
Un ulteriore beneficio dell’integrazione di TMP in Trillium è stato l’ingresso anche nel mercato dell’acqua per quei settori che per il proprio processo produttivo richiedono grandi risorse idriche, come ad esempio il minerario in Cile. Grandi opportunità sono legate al processo di dissalazione, dove l’acqua è utilizzata come fonte alternativa a quella potabile. Le pompe prodotte dal Gruppo sono utilizzate anche per il trasporto idrico, aspetto molto importante, soprattutto in questo momento in cui i cambiamenti climatici stanno rendendo aride alcune zone che per garantire la continuità della produzione e il funzionamento degli impianti hanno bisogno di prendere acqua da altre aree. Si inizia a parlare di installazione di dissalatori in Puglia o a Genova per alimentare la Pianura Padana.
La grande diversità di prodotti permette al Gruppo di accedere a diversi settori in crescita. Il gruppo Trillium Technology Pump è attivo in molti ambiti produttivi e industrie di processo, non solo sul mercato dell’oil and gas, ma anche in altri settori che richiedono acqua. Ad esempio in impianti di nuova generazione, come il solare, l’industria alimentare, il nucleare, o il nuovo mercato dell’idrogeno. Per l’azienda è una responsabilità movimentare l’acqua in modo efficiente in quanto è un processo che richiede energia e, pompe efficienti, permettono di ridurre i consumi.
“L’azienda ha delle necessità di personale a tutti i livelli che non riesce a soddisfare– ha concluso Garibotti - L’integrazione trasversale e verticale, ci ha portato a pensare in modo diverso, più internazionale e ad ambire a qualifiche più elevate. E’ in corso un piano di rinnovamento. Abbiamo un programma aperto per inserire 5 ingegneri, che faranno esperienza in TMP, poi al termine di questo periodo formativo, eventualmente, rimarranno in azienda se lo vorranno. Siamo in contatto con Confindustria alla quale ci siamo iscritti nuovamente per operare bene sul mercato e stabilire rapporti di business con il tessuto industriale locale. Avremo una parte più attiva nel creare le professionalità che mancano, sia con l’ITS, sia con progetti formativi più specifici per rispondere alle nostre esigenze e a quelle del territorio. Per il momento siamo ancora nella fase del processo di integrazione delle due sedi. Una volta assestati, pensiamo che avremo necessità di aumentare il nostro organico”.
Attualmente il Gruppo in Italia conta 225 addetti a Nova Milanese, 95 nel sud Italia dislocati in diversi cantieri di Eni e Edison, 65 in Arabia Saudita, 15 in Romania, 20 ad Abu Dhabi e 200 alla Spezia.